Natale si avvicina e l'Italia nel piatto ha deciso, ancora una volta, di dedicarsi a ricette natalizie, ma in un modo un po' diverso rispetto agli altri anni. Il tema è "In viaggio tra i dolci di Natale in Italia", ma non troverete nei nostri blog ricette della nostra regione. Ogni blogger preparerà una ricetta di un'altra regione. Io ho scelto la Puglia, in particolare la ricetta delle mandorle atterrate, cioè mandorle tostate e ricoperte di cioccolato fondente, che due anni fa Milena De Palma ha pubblicato nel suo blog Breakfast da Donaflor. Riporto qui sotto tra virgolette il testo della sua ricetta. Per altre notizie, cliccate sul suo link:
❧ ❧ ❧ ❧ ❧ ❧ ❧ ❧ ❧ ❧
«Ingredienti
300 g. di mandorle
250 g. di cioccolato fondente (io al 70%)
Mettere un tegame con acqua sul gas, quando bolle versare le mandorle, dopo pochissimi minuti spegnere, scolare le mandorle, eliminare la pellicina marrone e far raffreddare e asciugare.
Mettere le mandorle su una teglia da forno e tostarle per circa 30 minuti a 120° o regolarsi secondo il grado di tostatura che preferite.
Nel frattempo sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria in una coppa grande da poter poi contenere anche tutte le mandorle.
Quando il cioccolato si è sciolto completamente aggiungere tutte le mandorle, girare più volte finché tutte le mandorle sono ricoperte di cioccolato.
Disporre poi dei pirottini su un vassoio e con un cucchiaino mettere 5/6 mandorle in ciascun pirottino e riporre in frigo fino a quando il cioccolato si è rassodato.»
Mettere le mandorle su una teglia da forno e tostarle per circa 30 minuti a 120° o regolarsi secondo il grado di tostatura che preferite.
Nel frattempo sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria in una coppa grande da poter poi contenere anche tutte le mandorle.
Quando il cioccolato si è sciolto completamente aggiungere tutte le mandorle, girare più volte finché tutte le mandorle sono ricoperte di cioccolato.
Disporre poi dei pirottini su un vassoio e con un cucchiaino mettere 5/6 mandorle in ciascun pirottino e riporre in frigo fino a quando il cioccolato si è rassodato.»
❧ ❧ ❧ ❧ ❧ ❧ ❧ ❧ ❧ ❧
Quanto alla presentazione delle mandorle atterrate, aggiungo questa foto per mostrare come un allestimento più rustico della prima foto, con dischetti di legno grezzo, rametti di abete e qualche ornamento color rosso e oro, possono far risaltare i pirottini ed evocare un'atmosfera natalizia.
Più elegante questa terza presentazione, dove i pirottini bianchi con le mandorle ricoperte di cioccolato sono disposti su un vassoio d'argento. L'ideale è offrirle insieme al caffè o per la merenda dei bambini.
Vale la pena accennare all'origine di questi dolcetti e del loro nome. La prima domanda che mi sono fatta quando ho visto il titolo di questa ricetta è stata «perché atterrate?». Una risposta ce la dà Milena nel suo post: «L'origine del termine "atterrate" non è chiaro, forse per la forma o per il colore che ricorda la terra oppure da "attorrare" che in italiano antico significa abbrustolire, tostare».
Un'altra ipotesi è che queste mandorle siano definite atterrate perché immobilizzate come se fossero a terra, raggruppate in piccoli conglomerati di cioccolato. A me sembra più probabile che "atterrate" sia una banalizzazione dell'antico "attorrate", in dialetto pugliese "attrret", dove la vocale "o" scompare e, una volta trasferita la parola in italiano, ricompare erroneamente come "e" invece che "o", forse perché ormai si è perso nell'italiano moderno il significato originario di "attorrare" come tostare, abbrustolire, un verbo che in riferimento alle mandorle era usato nel '700 e '800.
Se ne ha testimonianza, per esempio, in Vincenzo Corrado (Notiziario delle produzioni particolari del Regno di Napoli..., 1792), in Lorenzo Giustiniani (Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, 1797-1816) e in un sonetto di Giuseppe Gioacchino Belli ("ste mmànnole ppiú ppresto me l’attorro"). Corrado fa riferimento a Trani come luogo di origine di questa produzione, Giustiniani cita Bari per la produzione di mandorle attorrate e torrone. In un comune di questa provincia, Toritto, si producono mandorle che sono presidio Slow Food. Ma anche la provincia di Foggia vanta una notevole produzione di mandorle.
Attorrate deriva dal latino attorrere (ad+torrere) = abbrustolire, tostare, che fra I secolo a.C. e I d.C. Apicio (De re coquinaria) usa per i pinoli e le noci. Significato che non si è perso del tutto nell'italiano corrente in parole come torrone, torrido e torrefazione.
Infine è il caso di ricordare che in Abruzzo esiste una ricetta di mandorle atterrate, dette anche "sassi d'Abruzzo", ma è a base di mandorle caramellate, con eventualmente cannella e cacao. Nello stesso modo possono essere preparate le noci, che prendono il nome di nucci atterrati o nocci attorrati.

Piemonte. Amandovolo (Marche)
Liguria. Il pan del dogi (Veneto)
Lombardia. Tozzetti umbri con nocciole e mandorle (Umbria)
Liguria. Il pan del dogi (Veneto)
Lombardia. Tozzetti umbri con nocciole e mandorle (Umbria)
Trentino-Alto Adige. Pampapato di Ferrara (Emilia-Romagna)
Veneto. Zelten (Trentino-Alto Adige). Dal blog "Il fior di cappero", prossimamente il link.
Friuli-Venezia Giulia. Strazzate lucane (Basilicata)
Emilia-Romagna. Paste del divino amore (Campania)
Marche. Torta gianduia (Piemonte)
Umbria. Parrozzo abruzzese: il dolce tradizionale di Natale (Abruzzo)
Lazio. Petrali calabresi (Calabria)
Abruzzo. Canestrelli, deliziosi biscottini della tradizione (Liguria)
Umbria. Parrozzo abruzzese: il dolce tradizionale di Natale (Abruzzo)
Lazio. Petrali calabresi (Calabria)
Abruzzo. Canestrelli, deliziosi biscottini della tradizione (Liguria)
Molise. Stucchi fritti friuliani (Friuli-Venezia Giulia)
Campania. Ricciarelli (Toscana)
Puglia. Pangiallo romano (Lazio)
Basilicata. Bisciola valtellinese (Lombardia)
Calabria. Milk pan (Molise)
Puglia. Pangiallo romano (Lazio)
Basilicata. Bisciola valtellinese (Lombardia)
Calabria. Milk pan (Molise)
Pagina Facebook: www.facebook.com/LItaliaNelPiatto
Instagram: @italianelpiatto: https://www.instagram.com/italianelpiatto/



Che delizia, queste mandorle sono pericolose perché dovrei farne il doppio per poterle servire. Qui so che apprezzerebbero moltissimo.
RispondiEliminaCia Manu
Sono irresistibili e che dire della presentazione?! Una meraviglia anche per gli occhi!
RispondiEliminaPerfetta anche come idea regalo per amici e parenti...
Bravissima Gio, una gioia per gli occhi e il palato! Auguri :)
RispondiEliminaBuonissime davvero, una volta le ho fatte anch'io, senza sapere però che si chiamassero così e che fossero caratteristiche in altre regioni! una bella scoperta! Buone feste!
RispondiEliminaCome sono venute belle! Mi piace molto anche la presentazione, molto elegante, adatta per essere servita agli ospiti durante le feste. Brava come sempre. Buone feste!
RispondiElimina