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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

Prosciutto e fichi con gelato al tartufino del Mugello

Oggi doppio appuntamento per il mio blog: non solo con L'Italia nel piatto e con il suo tema del 16 luglio, piatti freddi e/o insalate con prodotti del territorio , ma anche con la    Storica Fattoria il Palagiaccio  di Scarperia (FI)  e con il suo concorso  «Latti da mangiare» , per il quale ho scelto tre tipi di formaggio fra i quattro proposti, che rappresentano solo una piccola parte della  produzione casearia di questa azienda . Sono  il Gran Mugello,  il Galaverna e  il Tartufino, che è il protagonista di questa ricetta. Come ho già detto nel post della mia prima ricetta ( il falò del carbonaio ), ricevetti in omaggio i tre formaggi scelti lo  stesso pomeriggio del giorno d’iscrizione e li  ritirai presso il loro punto vendita di via Gioberti 9 r di Firenze, direttamente dalle mani della gentilissima Elisabetta Massai. Dunque niente corrieri, niente posta, solo due passi verso il negozio, che  con le sue delizie è una meta che mi ha attirato spesso anche in seguit

Triglie alla livornese

INGREDIENTI 8-12 triglie di scoglio 500 g di pomodori da salsa 12 pomodorini (opzionali) 1 o 2 spicchi di aglio (1 solo se dopo usate gli aglietti selvatici) 1 punta di peperoncino 1 mazzetto di prezzemolo 50 g di salicornia (opzionale) 8 aglietti selvatici (opzionali) 2 cucchiai di vino bianco olio e.v.o. sale PREPARAZIONE Preparare una salsa di pomodoro facendo cuocere aglio schiacciato, peperoncino e pomodori da salsa spezzettati. Passare la salsa e metterla in padella con un filo d'olio (in cui opzionalmente si siano fatti rosolare gli agli selvatici insieme alla salicornia e i pomodorini interi), unire le triglie ben pulite e il vino. Cuocerle coperte due minuti e salarle, girarle delicatamente, salarle ancora pochissimo e coprirle per un minuto. Unire ancora olio e prezzemolo fresco. La ricetta è tratta dal libro di Paolo Ciolli, Livorno la ghiotta, Debatte editore, Livorno 2014. L'autore consiglia la cottura delle triglie con il f

Porrea: torta di porri dei monaci di S. Lorenzo in Firenze

L'originaria porrea, o torta di porri dei monaci di S. Lorenzo in Firenze, nel Medioevo doveva essere un piatto talmente gustoso e apprezzato che finì per dare il nome sia a un intero pranzo, che si teneva non più tardi di 15 giorni dopo la festa di San Lorenzo (10 agosto) nel refettorio dell’omonima basilica fiorentina, sia a una funzione religiosa (l'Uffizio della porrea). Presento oggi questa porrea, perché in agosto L’Italia nel piatto va in vacanza e quindi approfitto dell’occasione datami dall’argomento del 2 luglio “Rustici: torte salate, focacce, flan, budini”. Vediamo subito la semplicissima ricetta di questa torta salata, che si compone di un fragrante guscio di pasta (pasta frolla all’olio, ma può anche essere al burro, oppure pasta lievitata), farcito con un composto di porri, ed eventualmente arricchito di parmigiano e pancetta. INGREDIENTI per 4 persone (teglia di cm 18 x 23) 200 g di farina 1 uovo 50 g di olio e.v.o. 20 g di acqua fredda (2