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Visualizzazione dei post da agosto 28, 2015

L'acquacotta di Ultimo

Ultimo era un buttero maremmano ed era ultimo di nome e di fatto, deriso ogni giorno dai suoi compagni di lavoro per via del suo aspetto goffo, della sua lentezza nei movimenti e del suo immancabile arrivare 'dopo i fochi', quasi non riuscisse a liberarsi dal marchio di un nome che i genitori gli avevano imposto soltanto perché ritenevano ormai più che sufficiente quella cospicua serie di figli che avevano messo al mondo. Narra una leggenda che questo ridicolo ometto era divenuto, nelle macchie di Capalbio, il bersaglio preferito dei suoi compagni. Che buttero poteva essere lui quando cercava di montare quegli enormi cavalli maremmani? O quando inciampava per aprire i robusti cancelli dei mandrioli? Non parliamo poi del lazo, con cui non sarebbe riuscito a prendere neanche una docile mucca: stava sempre appeso alla sua sella come semplice ornamento. Il suo pasto di mezzogiorno era un altro motivo di scherno: nella pignatta non aveva che pane e acqua. È chiaro che anche