Questa 'torretta' può essere un antipasto, ma, se aumentate le dimensioni del disco di cecina e della fetta di melanzana, nonché della pallina di labna o labanah (yogurt colato), diventa un piatto completo. L'ideale è avere una melanza tonda, quella che si distingue per il suo colore violetto chiaro, così le fette saranno dei dischi quasi perfetti. Non è amara, ha pochi semi e, se è abbastanza fresca, non necessita di essere messa sotto sale. Quanto alla cecìna, ne ho parlato già in questo blog. Cecina è il nome pisano di quella che a Livorno è la torta tout court , ma ovviamente è la torta di ceci, ovvero la farinata ligure. Per i livornesi l'abbinamento con la melanzana costituisce il tradizionale ripieno del panino o schiaccina che prende il nome di 5&5, perché all'inizio del '900 il prezzo della fetta di torta era 5 centesimi, tal quale il prezzo del panino vuoto. Per l'origine storica o pseudo-storica della cecina, vedi qui nel mio post di 6 anni
Ideali per accompagnare un aperitivo o per un piatto vegano, magari tuffate nella salsa di pomodoro o a completamento di un'insalata mista, queste polpette sono cotte in forno, ma, se non avete problemi di salute, provatele pure fritte o rosolate in poco olio. Le lenticchie rosse decorticate si cuociono in breve tempo e non hanno bisogno di essere ammollate. Una volte cotte, non è necessario passarle o frullarle. Quanto alle spezie, potete usare quelle che preferite, ma il cumino e il rosmarino o la salvia sono quelle che stanno meglio con le lenticchie. Io ho usato la nepitella, perché ce l'ho proprio a pochi metri dalla porta di cucina. Non l'avevo mai usata con le lenticchie, ma devo dire che ha dato una spinta in più a queste polpette. INGREDIENTI per circa 34 polpettine 250 g di lenticchie rosse decorticate 1 cipolla media (120 g pulita) 2 carote medie (160 g pulite) 120 g circa di pangrattato + quello necessario per impanare 100 g di passata di pomodoro Salvia o ros