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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Africani

Africani o affricani? Eh sì, perché in certi luoghi della Toscana l'Africa si pronuncia l'Affrica e l'africano diventa affricano. A Firenze c'è un cavalcavia che ha proprio la denominazione ufficiale di Affrico (e la strada adiacente si chiama Lungo l'Affrico) e prende il nome da un torrente tributario di destra dell'Arno. Il mito racconta che Africo era un pastore che s'innamorò di Mensola (un altro torrente), ancella di Diana, la quale dea, scoperto il loro amore, li trasformò in corsi d'acqua.  Ma lasciamo stare Firenze, perché queste specialità, gli africani, non sono fiorentine, ma tipiche di altre zone: Mugello, Chianti e Siena. Fanno parte di quei dolcetti che nella campagna toscana le massaie s'ingegnavano a inventare per smaltire le scorte di uova accumulatesi durante la Quaresima. Non solo schiacce di pasqua (vedi qui  la mia ), corollo maremmano, ciaramiglia, panina unta e panina gialla, ciorchiello, torta di riso cararrina o torta

Minestra sudicia

Origine: Toscana, perché sudicio è aggettivo toscano che significa sporco, imbrattato. Luogo: Maremma, credo, perché si faceva a casa mia la sera della domenica o il lunedì a pranzo col sugo di carne (= ragù) avanzato. La diffusione arriva fino alla zona di Montalcino. Si allunga il sugo col brodo (o con acqua) e ci si cuoce la pasta corta da brodo (qui la gramigna) con pezzetti di croste di formaggio raschiate (per togliere l'eventuale strato di cera). Tutto qui. Una delizia. Preparata in pochi minuti, fotografata e mangiata subito, per merenda. Non ho resistito. Poi c'è la minestra sudicia di magro, che si fa con ricotta e spinaci. Esiste anche un altro tipo di minestra sudicia toscana, detta anche minestra d'agnello, perché viene fatta con la carne d'agnello macinata, ma per trovarla bisogna salire un po' più a Nord. Credo che ci cuociano i taglierini. E se si va in Italia settentrionale, si trova la minestra sporca, con le rigaglie di

Ribollita in versione cremosa

La ribollita è una delle zuppe tradizionali che preferisco, dopo l’acquacotta, ovviamente. Mi è capitato di dover fare una versione con poco pane, perché mia madre, alla bella età di 93 anni, continua a dettare legge come se fosse la cliente di un ristorante (cliente esigentissima!), quando vado a casa sua a cucinare. Devo dire che questa versione cremosa, nient’affatto solida come quella che 4 anni fa pubblicai sul blog (con foto bruttissima!) , mi ha piacevolmemte sorpreso. In pratica ho dimezzato la dose del pane; tutto il resto è rimasto uguale. INGREDIENTI (per 6 persone) Fagioli bianchi cannellini o toscanelli secchi : 400 g Cavolo nero : 4 mazzi Patate : 2 Carote : 2 Sedano : 2 gambi Cipolle : 2 Timo : 1 rametto Passata di pomodoro : 3 cucchiai Pane toscano  (a lievitazione naturale e/o cotto a legna): 150 g (300 g per la versione classica) Olio di oliva : 10 cucchiai Sale Pepe Dopo aver fatto ammollare i fagioli per 12 ore, lessarli in 2

L'evento Ricette pasquali e le vincitrici dell'evento Verdure Invernali

Nuovo mese, nuovo evento, nuovo tema per L'Italia nel piatto. Potevano mancare le #RicettePasquali regionali? Quest'anno Pasqua è il 27 marzo; speriamo di ricevere da tutti i nostri amici foodblogger splendide ricette provenienti dalle regioni italiane, a partire da oggi fino al 26 marzo. Il regolamento è molto simile a quello del mese scorso; potete leggerlo nell'evento Facebook, ma, per comodità, lo riporto qui. Sei foodblogger? Dal 2 al 26 marzo partecipa con una RICETTA REGIONALE (della tua o di un'altra regione) che abbia come tema le  #RicettePasquali  regionali e avrai la possibilità di ottenere una condivisione sui social, sulla pagina Facebook e, a fine mese, sul blog L'Italia nel piatto. La foto della ricetta migliore sarà pubblicata sulla copertina della nostra pagina il mese successivo. Queste le poche, semplici regole: 
1) La ricetta e la foto devono essere tue e appartenere al tuo blog