Con un formaggio non sarai mai solo, «ogni formaggio aspetta il suo cliente» , parola di Italo Calvino, il quale scrisse nel suo romanzo Palomar :
«Non è questione di scegliere il proprio formaggio ma d ’ essere scelti. C ’ è un rapporto reciproco tra formaggio e cliente: ogni formaggio aspetta il suo cliente, si atteggia in modo d ’ attrarlo, con una sostenutezza o granulosità un po ’ altezzosa, o al contrario sciogliendosi in un arrendevole abbandono» . È successo anche a me di essere scelta. La prima volta, quattro anni fa, è stato un caso: partecipai al primo concorso Latti da mangiare indetto dall’azienda Il Palagiaccio , classificandomi seconda. Potevo ritenermi soddisfatta e la storia sarebbe finita lì. E invece no, la storia continua, perché quei formaggi ormai mi avevano ‘ scelto ’ . Sono diventati i miei preferiti, dal più tenero al più secco, dal più liscio al più rugoso, dal più bianco al più paglierino o venato di verdazzurro. I formaggi