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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Barbotta o barbotla ai fiori di zucca

Questa volta ho dovuto cercare una ricetta ‘col lanternino’. Trovare una preparazione toscana adatta al tema di aprile del l’Italia nel piatto – Torte rustiche salate, focacce per una scampagnata primaverile – ha richiesto una buona dose di paziente impegno. Il risultato è stato inaspettato: da certe zone marginali della Toscana, rimaste per secoli isolate rispetto al predominio culinario fiorentino, sono affiorate ricette ignote o poco note al di fuori del loro territorio (c0me la panina gialla e la panina unta, la torta putta, la torta d’erbi e la torta coi becchi), tanto che a un certo punto ho avuto perfino l’imbarazzo della scelta. Scelta che alla fine è ricaduta sulla barbotta, una preparazione tipica della Lunigiana, zona geografica divisa fra Toscana e Liguria, ma che in passato ha avuto legami storici, amministrativi e culturali anche con l’Emilia. La barbotta, che in qualche località viene chiamata barbotla,  non può essere definita né focaccia né torta in sens

Trippa di casa mia

Trippa di casa mia, nel senso che questo è il modo in cui ho sempre cucinato la trippa al pomodoro. Quando ero piccola, per la verità, non ho mai visto nessuno in casa mia cucinare la trippa. Il babbo andava a comprarla dal suo zio Poldo che aveva una trattoria in una traversa del Corso Carducci di Grosseto, frequentatissima a pranzo da gente del contado che veniva in città per affari o per piacere. Impossibile per me arrivare a quei livelli, ma devo dire che, diventata più grande, qualche volta ci ho provato e non ho scontentato nessuno. L'ultima volta è stata tre giorni fa, a Siena, a casa di mia sorella, la quale mi ha chiesto di cucinarle una 'strana' trippa contenuta in due vassoietti di polistirolo comprati al supermercato. Dico 'strana' perché era bianchissima, evidentemente sbiancata con acqua ossigenata e/o soda caustica, mentre io a Firenze l'ho sempre trovata di color grigio/rosa, al Mercato di San Lorenzo o di Sant'Ambrogio,