Trippa di casa mia, nel senso che questo è il modo in cui ho sempre cucinato la trippa al pomodoro. Quando ero piccola, per la verità, non ho mai visto nessuno in casa mia cucinare la trippa. Il babbo andava a comprarla dal suo
zio Poldo che aveva una trattoria in una traversa del Corso Carducci di
Grosseto, frequentatissima a pranzo da gente del contado che veniva in città
per affari o per piacere.
Impossibile per me arrivare a quei livelli, ma
devo dire che, diventata più grande, qualche volta ci ho provato e non ho
scontentato nessuno. L'ultima volta è stata tre giorni fa, a Siena, a casa di
mia sorella, la quale mi ha chiesto di cucinarle una 'strana' trippa contenuta
in due vassoietti di polistirolo comprati al supermercato. Dico 'strana' perché era
bianchissima, evidentemente sbiancata con acqua ossigenata e/o soda caustica,
mentre io a Firenze l'ho sempre trovata di color grigio/rosa, al Mercato di San
Lorenzo o di Sant'Ambrogio, perché pulita artigianalmente. Era anche di un solo
tipo, la croce, cioè la parte più liscia (presa dal rumine, il primo
pre-stomaco); mancava la cuffia (quella a nido d'ape, per intenderci, che
proviene dal reticolo, il secondo pre-stomaco).
Un po' scettica, mi sono imbarcata in un'impresa
che ritenevo impossibile, invece pare che sia riuscita a fare un capolavoro.
Per prima cosa l'ho scottata, poi tagliata a striscette sottili e infine cotta
in un soffritto di odori in olio e.v.o. (sedano, carota, cipolla, aglio, più
alloro e salvia), con vino bianco e pomodoro. Per completare, ovviamente, sale,
pepe e parmigiano.
Ecco la ricetta per 4 persone. La foto, invece,
ritrae la mia preparazione per 6 persone, con 1200 g di trippa.
INGREDIENTI
800/1000 g di trippa pre-cotta (meglio abbondare!)
1 cipolla rossa grande (almeno 200 g)
2 spicchi di aglio
2 gambi di sedano
2 carote (200 g)
2 foglie di alloro
2 foglie di salvia
Mezzo bicchiere di vino bianco
650 g di polpa di pomodoro
1 cucchiaino di zucchero
Olio e.v.o.
Sale e pepe q.b.
Parmigiano q.b.
PROCEDIMENTO
– Sbollentare la trippa in acqua salata. Tagliarla
a strisce sottili.
– Tritare sedano, carota, cipolla e aglio.
Rosolarli in olio e.v.o, aggiungere le foglie di alloro intere e la salvia
tritata e condire con sale e pepe.
– Unire la trippa e far insaporire. Quando la
trippa comincia ad attaccarsi, versare il vino e far evaporare.
– Aggiungere la polpa di pomodoro condita con sale e 1
cucchiaino di zucchero e amalgamare bene. Far cuocere 1o minuti scoperto e poi
1 ora e 30 minuti coperto, aggiungendo acqua o brodo se necessario.
– Togliere le foglie d'alloro e, prima di servire,
unire il parmigiano grattugiato.
Dimenticavo... La trippa aveva delle parti più dure, dove il tessuto era piegato in due. Ho tagliato via queste pieghe e le ho tritate finissime nel mixer, poi le ho unite al resto della trippa nel tegame. Questo ha creato una sorta di ragù cremoso che era una meraviglia!
Dimenticavo... La trippa aveva delle parti più dure, dove il tessuto era piegato in due. Ho tagliato via queste pieghe e le ho tritate finissime nel mixer, poi le ho unite al resto della trippa nel tegame. Questo ha creato una sorta di ragù cremoso che era una meraviglia!
Commenti
Posta un commento