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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

Potage Parmentier o crema Parmentier

Questa potage, a base di patate e porri , viene tradotta più comunemente crema, altrimenti minestra, zuppa o vellutata, in teoria cose molto diverse tra loro. Minestre , se guardate in un manuale di cucina, sono tutti i primi che non siano asciutti; è un gruppo che comprende due sottogruppi, minestre chiare e minestre legate , ciascuno dei quali si divide in diverse preparazioni. Le minestre chiare sono brodi (di carne, di pesce o verdure), bouillon (fondo di cottura di carne, con aromi e legumi), consommé e infine zuppe, dove il pane sostituisce la pasta o il riso del minestrone. Le minestre legate invece sono le vellutate, a base di un roux bruno (di burro e farina) con aggiunta di un grasso (panna o tuorlo), le purées (di legumi freschi o secchi), le passate (o passati), con brodo e verdure (di solito due) passate, e le creme , a base di brodo con purea di carne o verdure addensate grazie a patate o riso. Nel caso della potage Parmentier, la traduzione crema Pa

Salatini ai semi

Ricette simili a questa ne trovate tante in rete. Di solito hanno il titolo di crackers ai semi. Io preferisco scrivere salatini ai semi, perché i crackers sono completamente diversi: sono lievitati, con lievito di birra o pasta madre, e di solito non hanno semi. In questi salatini o, se volete, biscottini salati, non c'è lievito di alcun genere e invece ci sono tantissimi semi, più semi che farina. Semplicissimi da fare, sono ideali per l'aperitivo e si accompagnano benissimo con i formaggi. Li ho fatti tante volte, cambiando i tipi e le proporzioni tra i semi, e sono sempre stati un successo. Nella foto sopra vedete gli ultimi che ho fatto, con l'aggiunta dell'uvetta; qui sotto gli stessi ma con sesamo e tagliati più lunghi; di seguito, invece, ci sono le foto di quando li ho fatti senza uvetta e senza semi di papavero, che ho sostituito con i semi di sesamo, perciò sono più chiari. INGREDIENTI 150 g di farina di grano tenero (quella che volete, 00, 0, 1, 2, integrale

La vinata e il vino picciolo

Per il tema “Vini, liquori e infusi” (comprese le ricette che li utilizzano) che L’Italia nel piatto dedica al mese di novembre, ho scelto una ricetta toscana antichissima che probabilmente pochi toscani conoscono – per lo meno sotto questo nome – se non gli abitanti della Garfagnana, un territorio della Toscana nord-occidentale, a cui ho accennato varie volte, ricordando l’importanza dei suoi castagneti. Nelle località di montagna la farina di castagne garfagnina, che ha ottenuto la DOP, era indispensabile per il sostentamento durante l'autunno-inverno, quando veniva a mancare la farina di frumento. Insieme alle stesse castagne fungeva da pane, minestra, pietanza, contorno e ovviamente da dolce, vista la sua naturale dolcezza. La ricetta che ho scelto è la vinata, una polentina di farina di castagne, fatta con il vino che in Garfagnana chiamano picciolo , cioè un vinello leggero ottenuto trattando con acqua le vinacce fermentate. Il vino picciolo Il vino picc