Polpa di cinghiale acquistata già marinata, rosolata in olio e.v.o, cipolla, aglio, sedano, carota, anice, alloro, salvia, timo, rosmarino. Poi vino bianco, passata di pomodoro, acqua e sale.
Due ore di cottura, poi mezz'ora con frutta secca (prugne, mirtilli rossi, uvetta) e cacao (!). E per finire aceto. Ci sarebbero stati bene i pinoli, ma ieri sera mi mancavano.
Una pausa-pranzo memorabile. Cinghiale dolce e forte, ma insieme gentile (perché dopo pranzo si deve pur lavorare), com'è gentile il vino bianco invece del canonico vino rosso, oppure il timo invece del classico ginepro, oppure l'anice invece del normale peperoncino. Una pausa tranquilla, com'è tranquillo l'amore quando non è più tempo di passioni.
Lo so, il piatto di plastica è un sacrilegio. Ma a lavoro, come si fa?
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