Cavoli! È già novembre! Siamo ormai nel pieno dell’autunno
e l’esclamazione “Cavoli!” non è casuale. È il tema che l’Italia nel piatto ha
scelto per questo mese, quando siamo ormai lontani dalla calura estiva e piuttosto
vicini al freddo invernale. Già in ottobre rimasi sorpresa nel vedere un banco
del supermercato pieno di vari tipi di cavoli o, per meglio dire, Brassicacee.
Ecco la foto.
C’è veramente da sbizzarirsi in cucina. È una grande
famiglia quella dei cavoli: pare che ce ne siano centinaia di varietà, anche se nei nostri campi e sulle nostre tavole si dà la preferenza più o meno alle
stesse. I protagonisti, dal punto di vista dell’aspetto, si possono dividere in
due grandi gruppi: quelli a foglia (cappuccio, verza, cinese, nero, cavoletti
di Bruxelles) e quelli con infiorescenza (cavolfiore, broccolo, broccoletti).
Alcuni di questi sottogruppi si possono presentare in forme e colori diversi.
Quello che ho scelto oggi è il cavolo toscano per
antonomasia, il cavolo nero. Viene coltivato solo per la produzione delle
foglie, che sono di forma allungata e di colore verde molto scuro. È incredibile come il
colore si schiarisca se si riesce a fare una cottura adeguata. È ovvio che in
preparazioni come la ribollita o altre zuppe la cottura è tradizionalmente
lunga, ma, se utilizziamo le foglie più piccole, interne, se ne può fare una
cottura più breve e avremo un colore chiaro e una leggera croccantezza, dovuta
alla conformazione del tessuto fogliare, costituito da un reticolo di bolle più
o meno grandi.
Il vantaggio di questo tipo di cavolo è che è molto più digeribile degli altri e non emana, durante la cottura, quell'odore capace di invadere tutta la casa che tanti non sopportano. Per gustarlo al meglio, sarebbe opportuno coglierlo dopo almeno una gelata, perché pare che così il suo sapore diventi molto più intenso e gradevole.
Il vantaggio di questo tipo di cavolo è che è molto più digeribile degli altri e non emana, durante la cottura, quell'odore capace di invadere tutta la casa che tanti non sopportano. Per gustarlo al meglio, sarebbe opportuno coglierlo dopo almeno una gelata, perché pare che così il suo sapore diventi molto più intenso e gradevole.
Per fare quello che viene chiamato “cavolo con le fette”
(anche senza la specificazione di ‘nero’, tanto si sa che è quello), si
scelgono proprio le foglie più tenere, meglio ancora sarebbe trovare i mazzetti
giovani, di pochi centimetri lunghezza. Non è una vera e propria ricetta. Si
può considerare un’evoluzione della fettunta, quella che ormai, per l’invasione
dell’uso laziale, ha preso il nome di bruschetta. È una fettunta con l’aggiunta
di cavolo nero, acqua di cottura e un’ulteriore svirgolata di olio. Dunque, un
ottimo tester per valutare l’olio nuovo, che ora è proprio di stagione.
Ma vediamo i semplici ingredienti e il procedimento.
INGREDIENTI per 4 persone (raddoppiare le dosi se, invece
che antipasto, se ne vuol fare un primo piatto)
4 mazzetti di cavolo nero
4 fette di pane toscano DOP
1 spicchio d’aglio
Olio e.v.o.
Sale
Pepe nero
PROCEDIMENTO
Pulite e lavate i mazzetti. Togliete le foglie esterne,
più grandi, e utilizzate solo i mazzetti interni. Se fossero insufficienti come
quantità, prendete anche qualche foglia più grande, privata della costola e
tagliata a pezzetti. Userete gli scarti per zuppe o altre preparazioni.
Mettete a cuocere in acqua bollente salata. Difficile dire
per quanto tempo. Dipende dalla grandezza delle foglie. In genere io non
oltrepasso i 20/30 minuti, ma c’è chi arriva fino a un’ora. L’importante è
assaggiare ogni tanto.
Abbrustolite le fette di pane e strofinatele con l’aglio.
Tuffatele velocemente nell’acqua di cottura del cavolo, mettetele nei piatti e
conditele con un po’ d’olio. Appoggiate sopra a ogni fetta i mazzetti di cavolo
nero leggermente sgrondato dall’acqua, salate solo se necessario e condite
ancora con abbondante olio e pepe macinato al momento.
Questa è una
preparazione che si trova difficilmente in ristoranti o trattorie. Appartiene
alla tradizione contadina come le più modaiole panzanella o ribollita, tuttavia non ha raggiunto lo stesso livello di diffusione. Eppure,
credetemi, è una sana, semplice e gustosa bontà tutta da provare.
E ora, cavoli quante
ricette! Che cavolo avranno combinato le altre regioni italiane? Via, non facciamo cavolate e andiamo a vedere!
Valle d’Aosta: Frecachà de tartifle
Piemonte: Ris e coi (riso e cavoli)
Liguria: Preboggion di patate e cavolo nero
Lombardia: Minestrone alla milanese
Trentino Alto Adige:
Insalata di cappucci altoatesina
Veneto: Risi e verze
Emilia Romagna:
Cavolfiore alla Romagnola dell’Artusi
Umbria: Frittelle di cavolfiore
Marche: Verza, patate e salsiccia
Abruzzo: Verza cappuccia con alici
Campania: Pasta e cavolfiore alla napoletana
Puglia: Orecchiette e cavoli
Calabria: Zuppa ’e cavuli
Sicilia: Pasta con broccolo ‘arriminata’
Sardegna: Cabi assoffocau (Cavolfiore soffocato)
Potrei mangiarne in quantità di queste fette! Bacioni
RispondiEliminaIl cavolo nero l'ho visto ieri al supermercato, ma non sapendo come cucinarlo l'ho lasciato perdere... ora non ho più scuse!Bellissimo e buonissimo questo crostone goloso. A presto LA
RispondiEliminaciao, piacere di conoscerti e che ricetta deliziosa. a presto. Ale
RispondiEliminaciao, piacere di conoscerti e che ricetta deliziosa. a presto. Ale
RispondiEliminaCon me non si salverebbe neppure una fetta ;)
RispondiEliminaOttima proposta
adoro la cucina semplice e contadina e questi crostoni devono essere una bontà!!!
RispondiEliminaMa quante belle ricette con cavolo nero che vedo. Il mio ancora non è pronto.
RispondiEliminaQuesta ricetta è molto simile a quella che prepariamo anche noi. Adorabile
sai che inizia ad essere comune anche qui, lo scorso inverno ne ho fatto scorpacciate... proverò pure questa preparazione, semplice, ma gustosissima soprattutto se scegli con cura cavolo e olio, a presto!
RispondiEliminamai provato così, devo rimediare!! complimenti
RispondiEliminaGrazie per i vostri commenti!
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