Una volta si diceva che la confettura è fatta con la frutta lasciata a pezzi, invece la marmellata con la frutta passata. Poi il DPR 8 giugno 1982, n. 401, facendo seguito a una direttiva europea, ha sancito una differenza... diversa: marmellata è un prodotto fatto con gli agrumi, confettura è un prodotto fatto con gli altri tipi di frutta. Solo un commento: forse chi ha fatto questo decreto, da piccolo non ha mai rubato la marmellata o comunque non conosce la canzone "Chi ha rubato la marmellata".
Questa con le giuggiole si sarebbe chiamata marmellata, prima del 1982, perché le giuggiole vengono passate. Le dosi sono quelle del sito Brodo di giuggiole, che ritengo affidabili, visto anche il risultato. Però io ho passato la marmellata col passaverdura. Le giuggiole sono quelle che ho avuto in regalo da Paola e Carlo come ho già detto in occasione dei biscotti alle giuggiole, sia quelli dolci che quelli salati.
Mi dispiace che ormai siamo fuori stagione, ma, se avete conservato delle giuggiole in frigorifero, magari sottovuoto (come in questo pacco confezionato da Carlo), potete ancora farla.
INGREDIENTI
1 kg di giuggiole ben mature (pesate snocciolate)
1 mela renetta
500 g di zucchero
1/2 bicchiere di acqua
1 scorza di di limone (ho messo anche il succo)
PREPARAZIONE
Snocciolate le giuggiole, servendovi di un denocciolatore per olive o ciliegie. Se avete l'apposito setaccio per marmellate, potete evitare questa operazione e passare il tutto dopo la prima cottura. Fate a pezzetti la mela renetta.
Mettete gli ingredienti in una pentola e cuocete finché il composto è abbastanza morbido.
Eliminate la scorza di limone e passate il tutto al passaverdura.
Fate riaddensare sul fuoco finché la marmellata è pronta. Lo vedrete dalla solita 'prova piattino'.
Invasate subito in vasetti sterilizzati. Chiudeteli immediatamente e capovolgeteli fino al raffreddamento.
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