Alla
fine di ogni anno è piuttosto comune sentir dire che sta per concludersi un annus
horribilis ed è altrettanto comune augurare e sperare che il prossimo sarà
migliore. A chi della felicità non ha visto neanche l'ombra, a chi non ha avuto
in sorte neanche un goccio di ‘brodo di giuggiole’, voglio dedicare questo
stuzzichino a base di giuggiole.
Si sono
conservate in tutta la loro freschezza fino a Natale in un sacchetto sottovuoto
che ho avuto in regalo a novembre da Carlo e Paola (vedi qui). Ho preparato a
casa di Simonella, la mia sorella maggiore, questo stuzzichino che mia nipote
Lorenza ha proposto di accompagnare con un Negroni. Mi ha dato anche una
spiegazione organolettica e sensoriale di questo accostamento, ma potrei
riferirla con qualche imprecisione, per cui preferisco passare oltre.
Ho lavato, asciugato e snocciolato con l’apposito attrezzo le giuggiole (4 o 5 a persona). Le ho riempite con pezzetti
di un formaggio caprino stagionato prodotto dalla Fattoria Le Caprine (Gambassi
Terme, FI), che ho comprato nell’ultima ‘Fierucola’ di Piazza SS. Annunziata a
Firenze. È quello cilindrico che vedete in questa foto.
L’azienda
produce formaggi di capra, olio, vino e ortaggi rispettando il ciclo naturale
della vita (per informazioni, vedi qui). Quello che ho provato io è piacevolissimo al palato e non vi dico la beatitudine quando si scioglie in bocca: in quel momento preciso assume la consistenza del burro.
Ho completato con una foglia di menta.
Difficile trovare le giuggiole? Non fa niente. Provate con le olive o addirittura con i datteri.
N.B. Se ho fatto le lodi di questo formaggio, non è perché ho avuto qualcosa in cambio, come spesso succede ai food blogger. Ho detto semplicemente la verità.
N.B. Se ho fatto le lodi di questo formaggio, non è perché ho avuto qualcosa in cambio, come spesso succede ai food blogger. Ho detto semplicemente la verità.
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