Per la Toscana ho scelto gli spaghetti briachi. Per chi non lo sapesse, briaco (anzi, briacho, briaho) è una forma popolare toscana per ubriaco. L'aferesi toglie la u ma aggiunge una notazione che può andare dallo scherzoso al dispregiativo.
In campo gastronomico la pasta o gli spaghetti non sono gli unici a potersi fregiare di questo attributo; si pensi per esempio alla tradizionale schiaccia briaca (di Aleatico dell'Isola d'Elba) o al moderno panbriacone (briaco di vini passiti).
Gli spaghetti briachi, detti anche spaghetti al vino rosso o spaghetti al Chianti (se si usa il Chianti), sono spaghetti cotti nel vino. Una volta scolati, vengono ripassati in padella con erbe aromatiche, aglio o cipolla ed eventualmente aggiunta di salsiccia o rigatino (oppure pancetta). Peperoncino o pepe a seconda dei gusti. Il pecorino, secondo me, ci sta molto meglio del parmigiano.
Per la ricetta mi baso sulla mia esperienza, avendo constatato che nei libri e nel web si trovano numerose varianti, anche non tipicamente toscane quanto ad ingredienti.
Ma questo Chianti è proprio obbligatorio? La Toscana non è solo Chianti o Montalcino, è una 'miniera' di vini. Per parlarne non basta un paragrafetto, non bastano una pagina, un articolo intero, forse neanche un libro ce la potrebbe fare. Intanto un'infarinatura può darla questo articolo (clic qui).
Io ho usato un Chianti Classico DOCG (vedi qui), un vino che, per disciplinare, deve essere prodotto per almeno l'80% (fino al 100%) con uve Sangiovese e per il resto con vitigni esclusivamente a bacca rossa, autoctoni (Canaiolo e Colorino) o internazionali (Merlot e Cabernet Sauvignon). Il Chianti Classico DOCG, per via delle sue note dolci e speziate, del sapore asciutto e sapido, dotato di buona tannicità, mi è sembrato più adatto alla cucina rispetto al semplice Chianti DOCG (vedi qui e qui), meno tannico e meno deciso e aggressivo come gusto, talvolta con note di sottobosco, prodotto in zone della Toscana diverse dalla ristretta zona geografica denominata Chianti e proveniente invece da zone limitrofe, come il Chianti Colli Senesi, Aretini o Pisani. In alternativa al Chianti, altre scelte 'toscane' sono possibili (vedi qui), per esempio i rossi DOCG di Montalcino, Montepulciano, Bolgheri, Montecucco e Scansano.
Un'esperienza che mi manca è la cottura della pasta in vini non toscani, ma varrebbe davvero la pena di provare.
INGREDIENTI per 4 persone
– 320 g di spaghetti
– 750 ml di vino rosso Chianti (non troppo vecchio)
– 2 spicchi di aglio (qui ho usato invece 4 spicchi di Aglione di Valdichiana)
– 4 cucchiai di olio e.v.o.
– Un mazzetto di timo (una decina di rametti)
– Pepe nero macinato fresco
– Sale q.b.
– 1 cucchiaino di zucchero
– Noce moscata
– 80 g di pecorino toscano DOP
PREPARAZIONE
– Portare a ebollizione in una pentola il vino (tranne un bicchiere che servirà dopo) con due rametti di timo.
– In un'altra pentola far bollire abbondante acqua con il sale e cuocervi gli spaghetti per soli 2 minuti, finché si piegano. Trasferirli con una pinza nel vino bollente e aggiungervi tanta acqua di cottura quanta ne basti perché siano coperti.
– Intanto preparare in una grande padella il condimento: cuocere nell'olio l'aglione o l'aglio tritati. Da uno spicchio di aglione fare invece 4 fettine da aggiungere in padella, che serviranno per decorare i piatti.
– Aggiungere il bicchiere di vino, le foglie di due rametti di timo, e far cuocere pochi minuti insieme a un cucchiaino di zucchero e un po' di noce moscata grattugiata. Salare se necessario e cospargere di pepe nero macinato.
– Scolare gli spaghetti a 3 minuti da fine cottura, tenendo da parte il liquido. Trasferirli in padella e finirli di cuocere, aggiungendo qualche cucchiaio del liquido di cottura, se necessario.
– Impiattare con timo fresco, una fettina di aglione e pecorino toscano DOP a scagliette.
Ed ecco le ricette delle altre regioni italiane.
Ma questo Chianti è proprio obbligatorio? La Toscana non è solo Chianti o Montalcino, è una 'miniera' di vini. Per parlarne non basta un paragrafetto, non bastano una pagina, un articolo intero, forse neanche un libro ce la potrebbe fare. Intanto un'infarinatura può darla questo articolo (clic qui).
Io ho usato un Chianti Classico DOCG (vedi qui), un vino che, per disciplinare, deve essere prodotto per almeno l'80% (fino al 100%) con uve Sangiovese e per il resto con vitigni esclusivamente a bacca rossa, autoctoni (Canaiolo e Colorino) o internazionali (Merlot e Cabernet Sauvignon). Il Chianti Classico DOCG, per via delle sue note dolci e speziate, del sapore asciutto e sapido, dotato di buona tannicità, mi è sembrato più adatto alla cucina rispetto al semplice Chianti DOCG (vedi qui e qui), meno tannico e meno deciso e aggressivo come gusto, talvolta con note di sottobosco, prodotto in zone della Toscana diverse dalla ristretta zona geografica denominata Chianti e proveniente invece da zone limitrofe, come il Chianti Colli Senesi, Aretini o Pisani. In alternativa al Chianti, altre scelte 'toscane' sono possibili (vedi qui), per esempio i rossi DOCG di Montalcino, Montepulciano, Bolgheri, Montecucco e Scansano.
Un'esperienza che mi manca è la cottura della pasta in vini non toscani, ma varrebbe davvero la pena di provare.
INGREDIENTI per 4 persone
– 320 g di spaghetti
– 750 ml di vino rosso Chianti (non troppo vecchio)
– 2 spicchi di aglio (qui ho usato invece 4 spicchi di Aglione di Valdichiana)
– 4 cucchiai di olio e.v.o.
– Un mazzetto di timo (una decina di rametti)
– Pepe nero macinato fresco
– Sale q.b.
– 1 cucchiaino di zucchero
– Noce moscata
– 80 g di pecorino toscano DOP
PREPARAZIONE
– Portare a ebollizione in una pentola il vino (tranne un bicchiere che servirà dopo) con due rametti di timo.
– In un'altra pentola far bollire abbondante acqua con il sale e cuocervi gli spaghetti per soli 2 minuti, finché si piegano. Trasferirli con una pinza nel vino bollente e aggiungervi tanta acqua di cottura quanta ne basti perché siano coperti.
– Intanto preparare in una grande padella il condimento: cuocere nell'olio l'aglione o l'aglio tritati. Da uno spicchio di aglione fare invece 4 fettine da aggiungere in padella, che serviranno per decorare i piatti.
– Aggiungere il bicchiere di vino, le foglie di due rametti di timo, e far cuocere pochi minuti insieme a un cucchiaino di zucchero e un po' di noce moscata grattugiata. Salare se necessario e cospargere di pepe nero macinato.
– Scolare gli spaghetti a 3 minuti da fine cottura, tenendo da parte il liquido. Trasferirli in padella e finirli di cuocere, aggiungendo qualche cucchiaio del liquido di cottura, se necessario.
– Impiattare con timo fresco, una fettina di aglione e pecorino toscano DOP a scagliette.
Ed ecco le ricette delle altre regioni italiane.
Valle d'Aosta: Risotto con riduzione di Torrette
Piemonte: Brasato al Barolo
Liguria: Sarago al Vermentino
Lombardia: Brasato allo Sforzato di Valtellina DOCG
Trentino Alto Adige:
Spitzbuben con gelatina di Santa Maddalena
Veneto: Risotto all’Amarone
Friuli Venezia Giulia:
Cavolo rosso al vino
Emilia Romagna: Brasato di asinina
Lazio: Ciambelline al vino rosso
Abruzzo: Tarallucci al vino
Basilicata: La paparotta lucana
Calabria: I cannariculi
Sicilia: Scaloppine di Manzo al Marsala
Sardegna: Tonno in agro
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Questa devo proprio provarla! Deve essere a dir poco entusiasmante per una che ama il Chianti come la sottoscritta... bacio
RispondiEliminaMai pensato che gli spaghetti si potessero cuocere nel vino! Hanno un aspetto bellissimo, un colore fantastico, insomma uau!!! da provare! ciao buona serata!
RispondiEliminaUna foto bellissima. Immagino il sapore di questi spaghetti al vino. Devono essere proprio deliziosi.
RispondiEliminaE' vero siete una "miniera" di vini, e che vini! La cosa positiva è che riuscite anche a commercializzarli a dovere, e non è da tutti! Complimenti alle aziende toscane che sono riuscite a mantenere alto il costo del loro marchio! Bellissima questa ricetta, esalta il colore e il sapere di un grande vino... proposta centrata in pieno!
RispondiEliminaEcco la cottura della pasta nel vino (e che "VINO"...direi) mi mancava, da provare quanto prima! Un piatto bellissimo e gustosissimo! Un abbraccio
RispondiEliminaquesta ricetta mi ha proprio incuriosito! la proverò!!
RispondiEliminaciao
elisa