Mi è capitato tante volte di pensare "ho voglia di dolce al cioccolato", per poi cambiare idea all'ultimo momento, presa dal senso di colpa, ed optare per una torta 'light'. Ma questa volta lo 'sballo' è stato inevitabile perché il tema dell'Italia nel piatto questo mese è proprio "ho voglia di dolce al cioccolato".
Ho deciso di fare la torta co' bischeri tipica della provincia di Pisa, esattamente di Pontasserchio (frazione del comune di San Giuliano Terme) e di Vecchiano, costituita da una base di frolla riempita con un composto fatto di riso, cioccolato, cacao, canditi, pinoli e uvetta. Co' bischeri significa coi (= con i) bischeri. Bischero, come probabilmente tutti sanno, è una parola toscana, in particolare fiorentina, che attualmente viene usata per dire stupido, sciocco, ma che in origine sembra corrispondesse a membro virile, piolo, cavicchio, perno, un po' come 'pirolo' nell'aretino e nel senese (cfr. il pirla lombardo), parola che, oltre che 'membro' dei bambini, significa anche qualsiasi oggetto affusolato, tant'è che il pirolo d'accordatura o bischero è termine tecnico per quella sorta di chiavette degli strumenti a corda.
Che cosa sono allora questi bischeri della torta? Forse i pinoli? No, niente affatto. Sono quegli spuntoni triangolari che si creano tagliando e piegando la pasta lungo il bordo. Per sapere come si fanno, ho visto vari video su YouTube. Uno dei migliori potrebbe essere questo: https://www.youtube.com/watch?v=fn15V5f98lg. I becchi delle torte della lucchesia si fanno in modo analogo, ma il ripieno è diverso: la torta coi becchi unisce al gusto dolce quello salato; infatti il ripieno è fatto con bietole, mollica di pane, pinoli, uvetta e zucchero, uova e cannella, sale e pepe. Esiste anche la torta lucchese coi becchi al cioccolato, ma il ripieno è a base di una crema al cacao, senza il riso che caratterizza la torta co' bischeri pisana.
La torta co' bischeri è legata al alla festa del paese di Pontasserchio che si celebra il 28 aprile in onore del patrono, un crocifisso del 1200, il cosiddetto Santissimo Crocifisso del Miracolo che si trova nella chiesa di San Michele Arcangelo. Il territorio della Val di Serchio era meta di un pellegrinaggio verso questa chiesa per l'adorazione di quella immagine sacra. Non vi dirò qual è il miracolo, avvenuto nel '500, perché a me sembra piuttosto cruento per essere definito tale, ma potete leggere la vicenda a questo link: https://it.wikipedia.org/wiki/Santissimo_Crocefisso_del_Miracolo. Per quei pellegrini che affrontavano un lungo cammino per giungere a Pontasserchio, il paese ideò la sostanziosa torta co' bischeri.
Ho seguito la ricetta del Disciplinare di produzione della Torta co' bischeri. Potete trovare a questo link l'indirizzo per leggere e scaricare il documento pdf: https://larno.ilgiornale.it/2017/06/03/la-torta-co-bischeri/. Nel documento, emanato dai Comuni di Vecchiano e San Giuliano Terme, le dosi degli ingredienti si riferiscono a una quantità del prodotto finito di circa 14 kg: per esempio, la farina occorrente per questa quantità 'industriale' di impasto è 4 kg (4000 g), mentre il riso per il ripieno 800 g. Ho diviso per 10 le dosi del ripieno, ho diviso invece per 13,33 le dosi dell'impasto, perché la teglia che ho usato (19 cm di diametro inferiore, 22 di diametro superiore e 4 cm di altezza bordo), a occhio, era adatta a una quantità di farina di 300 g. Poiché 4000 g : 300 g = 1,33, tutti gli altri ingredienti indicati per questa sorta di pasta frolla li ho divisi per 1,33. Conclusione: il ripieno di riso, cioccolato e altri ingredienti è risultato un po' più alto del dovuto, ma devo dire che l'effetto è stato magnifico.
Ho deciso di fare la torta co' bischeri tipica della provincia di Pisa, esattamente di Pontasserchio (frazione del comune di San Giuliano Terme) e di Vecchiano, costituita da una base di frolla riempita con un composto fatto di riso, cioccolato, cacao, canditi, pinoli e uvetta. Co' bischeri significa coi (= con i) bischeri. Bischero, come probabilmente tutti sanno, è una parola toscana, in particolare fiorentina, che attualmente viene usata per dire stupido, sciocco, ma che in origine sembra corrispondesse a membro virile, piolo, cavicchio, perno, un po' come 'pirolo' nell'aretino e nel senese (cfr. il pirla lombardo), parola che, oltre che 'membro' dei bambini, significa anche qualsiasi oggetto affusolato, tant'è che il pirolo d'accordatura o bischero è termine tecnico per quella sorta di chiavette degli strumenti a corda.
Che cosa sono allora questi bischeri della torta? Forse i pinoli? No, niente affatto. Sono quegli spuntoni triangolari che si creano tagliando e piegando la pasta lungo il bordo. Per sapere come si fanno, ho visto vari video su YouTube. Uno dei migliori potrebbe essere questo: https://www.youtube.com/watch?v=fn15V5f98lg. I becchi delle torte della lucchesia si fanno in modo analogo, ma il ripieno è diverso: la torta coi becchi unisce al gusto dolce quello salato; infatti il ripieno è fatto con bietole, mollica di pane, pinoli, uvetta e zucchero, uova e cannella, sale e pepe. Esiste anche la torta lucchese coi becchi al cioccolato, ma il ripieno è a base di una crema al cacao, senza il riso che caratterizza la torta co' bischeri pisana.
La torta co' bischeri è legata al alla festa del paese di Pontasserchio che si celebra il 28 aprile in onore del patrono, un crocifisso del 1200, il cosiddetto Santissimo Crocifisso del Miracolo che si trova nella chiesa di San Michele Arcangelo. Il territorio della Val di Serchio era meta di un pellegrinaggio verso questa chiesa per l'adorazione di quella immagine sacra. Non vi dirò qual è il miracolo, avvenuto nel '500, perché a me sembra piuttosto cruento per essere definito tale, ma potete leggere la vicenda a questo link: https://it.wikipedia.org/wiki/Santissimo_Crocefisso_del_Miracolo. Per quei pellegrini che affrontavano un lungo cammino per giungere a Pontasserchio, il paese ideò la sostanziosa torta co' bischeri.
Ho seguito la ricetta del Disciplinare di produzione della Torta co' bischeri. Potete trovare a questo link l'indirizzo per leggere e scaricare il documento pdf: https://larno.ilgiornale.it/2017/06/03/la-torta-co-bischeri/. Nel documento, emanato dai Comuni di Vecchiano e San Giuliano Terme, le dosi degli ingredienti si riferiscono a una quantità del prodotto finito di circa 14 kg: per esempio, la farina occorrente per questa quantità 'industriale' di impasto è 4 kg (4000 g), mentre il riso per il ripieno 800 g. Ho diviso per 10 le dosi del ripieno, ho diviso invece per 13,33 le dosi dell'impasto, perché la teglia che ho usato (19 cm di diametro inferiore, 22 di diametro superiore e 4 cm di altezza bordo), a occhio, era adatta a una quantità di farina di 300 g. Poiché 4000 g : 300 g = 1,33, tutti gli altri ingredienti indicati per questa sorta di pasta frolla li ho divisi per 1,33. Conclusione: il ripieno di riso, cioccolato e altri ingredienti è risultato un po' più alto del dovuto, ma devo dire che l'effetto è stato magnifico.
INGREDIENTI
Ripieno
80 g di riso (riso di produzione nazionale, non parboiled, secondo il disciplinare; ho usato il riso Roma dell'azienda Il Buon Riso)
Acqua (3 volte il riso)
50 g di cioccolato (33/36%) tritato
50 g di cacao amaro in polvere
120 g di zucchero semolato
80 g di canditi tritati (cedro/limone/arancia)
Noce moscata q.b.
1 cucchiaio di liquore tipo Strega
Scorza grattugiata di mezza arancia
60 g di pinoli (della provincia di Pisa)
120 g di uvetta
3 uova piccole
Impasto della base
300 g di farina di frumento 00 (secondo il disciplinare, di produzione nazionale)
2 uova medie
90 g di zucchero semolato
75 g di burro
Scorza grattugiata di un limone
4,5 g di bicarbonato d'ammonio (ammoniaca per dolci)
Zucchero a velo (variante mia) se volete spolverare i 'bischeri'
Zucchero a velo (variante mia) se volete spolverare i 'bischeri'
PROCEDIMENTO
– Ripieno. Ammollare l'uvetta. Dopo aver cotto il riso nell'acqua, aggiungervi tutti gli ingredienti nell'ordine indicato, lasciando da parte un po' di pinoli per metterli alla fine in superficie. Amalgamare bene fino ad ottenere un composto omogeneo. Farlo raffreddare in frigorifero, in modo che possa diventare un po' più compatto.
– Impasto della base. Lavorare uova e zucchero fino a ottenere un composto omogeneo, aggiungere farina, burro ammorbidito a temperatura ambiente, scorza di limone e bicarbonato. Far riposare l'impasto, poi stenderlo in una sfoglia di 3 mm di spessore, disporla nella teglia fino a coprire i bordi.
– Accendere il forno a 180° C.
– Versate il ripieno sulla pasta. Sui bordi formare i 'bischeri': sulla pasta rimasta libera ai bordi, fare dei tagli obliqui e ripiegare in modo da formare dei triangoli che possono essere arrotolati fino a toccare il ripieno (ma io non li ho arrotolati). Con la pasta avanzata, si possono fare listarelle di spessore 3/4 mm e larghezza di 1 cm con cui decorare la superficie. Io ho preferito ritagliare dei fiorellini con stampini appositi. Distribuire sulla superficie i pinoli rimasti.
– Cuocere in forno a 180° C per 50/60 minuti.
Per finire in dolcezza, se mai ce ne fosse bisogno, vediamo come le altre regioni italiane soddisfano la loro voglia di cioccolato.
Per finire in dolcezza, se mai ce ne fosse bisogno, vediamo come le altre regioni italiane soddisfano la loro voglia di cioccolato.
Valle d’Aosta: Strudel al cioccolato
Piemonte: Baci di dama al Cioccolato
Liguria: Budino al cioccolato
Lombardia: La Barbajada, dolce tipico milanese
Trentino-Alto Adige: Torta Sacher
Veneto: Torta Russa al cioccolato
Friuli Venezia Giulia: Torta Rigojanci
Emilia Romagna: Il mandorlato di Modigliana
Marche: Ciambellone rustico marchigiano
Umbria: Baci Perugina fatti in casa
Lazio: Pastarelle al cioccolato
Molise: Loffe o castagnole agnonesi
Campania: Sciù al cioccolato
Puglia: Pasticciotto al cioccolato
Basilicata (fatto da Umbria): Scorzette di Bernalda
Calabria: Baci di dama alla calabrese
Sicilia: Riso Nero alla Messinese
Conosco questa torta che ho pure preparato una volta, è deliziosa! Ciao Gio, un abbraccio :)
RispondiEliminaUn post davvero molto carino da leggere!!! I bischeri fanno sembrare questa torta una vera e propria corona. Che buona deve essere.
RispondiEliminaed io che pensavo che la torta co' bischeri e quella coi becchi fossero la stessa cosa...ingenua! Con la tradizione non si scherza! Grazie del post preciso e interessante, e questa torta deve essere golosissima!
RispondiEliminaInteressantissimo questo dolce sia per la sua storia che per gli ingredienti, deve essere strepitoso!!!! Bravissima <3
RispondiEliminaBellissimo post e questa torta è favolosa.
RispondiEliminaBravissima!
Post interessantissimo e torta golosissima! Sono veramente curiosa di assaggiarla...Posso venire da te?
RispondiEliminaBaci,
Mary
Interessante veramente questo dolce e la sua storia!
RispondiEliminaCiao
Elisa
Interessante la storia di questo dolce, e dettagliata la spiegazione, grazia!
RispondiEliminaPeccato non poter allungare la mano e prenderne una fetta!
Un saluto
incredibile quante cose imparo dalle tue ricette!! bella e buona questa torta co' bischeri, altrochè!! baci
RispondiEliminaChe meraviglia questa torta... mi fa venir voglia di addentarne una fetta attraverso il monitor!!! Un abbraccio LA
RispondiEliminaHo letto con molto piacere questo post. Grazie per questa ricetta e per il tuo racconto.
RispondiEliminaMolto interessante la descrizione di questo dolce e che buona ricetta!
RispondiEliminaUna torta davvero molto buona. Non la conoscevo!
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