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Corolli rosa, i biscotti della sposa

Ottobre in rosa per la prevenzione del tumore al seno

Benvenuto ottobre! Siamo giunti al mese che si tinge dei colori d'autunno, con le sue tonalità calde del marrone, del giallo, del rosso e dell'arancione. Ma L'Italia nel piatto in ottobre non dimentica il rosa, presentando varie ricette ispirate a questo colore. Perché il rosa? Perché ottobre è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, raccomandata e praticata da tante organizzazioni sanitarie che hanno assunto come simbolo di questa 'buona pratica' un nastro rosa.

In tutto il mondo ottobre, per così dire, 'si tinge di rosa' per sensibilizzare le donne sull'importanza della prevenzione nella lotta al tumore al seno. Prevenzione significa autopalpazione, screening per la diagnosi precoce (mammografia, ecografia) e attenzione agli stili di vita. Nella regione dove abito, la Toscana, lo screening mammografico, completamente gratuito, fin dagli anni '90 è stato rivolto alle donne fra i 50 e i 69 anni; nel 2017 è stato esteso alle donne fra i 45 e i 74 anni, che vengono personalmente invitate per lettera a presentarsi presso gli appositi centri ospedalieri o istituti per la prevenzione ogni due anni, ma, al disotto dei 50 anni, ogni anno.

19 ottobre, Giornata Internazionale contro il cancro al seno

Il cosiddetto Pink Day, la Giornata Internazionale contro il cancro al seno istituita dall'OMS, ricorre il 19 ottobre. In questa occasione in varie città d'Italia si svolgono eventi di informazione e sensibilizzazione su questo tipo di cancro che è il piu comune tra le donne e colpisce una donna su otto nel corso della vita.  La diagnosi precoce è fondamentale per migliorare le possibilità di guarigione.

Corolli o corolletti maremmani, simboli degli anelli nuziali

In fondo a questa pagina trovate le ricette in rosa di varie regioni. Per la Toscana presento i corolli della sposa. Questi biscotti, oltre che corolli, in Maremma vengono chiamati corolletti, perché il vero corollo in realtà è una sorta di ciambella o ciambellone di antiche origini, già attestato come parola senese nelle prime edizioni secentesche del vocabolario dell'Accademia della Crusca con queste parole: «cibo di pasta fine di pane con anisi in forma ritonda (sic!), detto così dalla similitudine della corolla». Questi corolli invece sono più piccoli, dovendo rappresentare un simbolo: l'anello di fidanzamento o quello nuziale; non sono fatti di pasta di pane ma di una sorta di pasta frolla morbida;  una volta cotti, vengono poi bagnati nell'Alchermes e 'tuffati' nello zucchero. Dalla fusione di questo liquore con lo zucchero i corolli prendono il colore rosa che li caratterizza.

In passato venivano preparati in occasione del fidanzamento o delle nozze e infilati in lunghi bastoni. Potevano essere donati ai cantori dopo la serenata. Sono tipici soprattutto della costa meridionale della Toscana e dell'antistante promontorio dell'Argentario.

L'alchermes

Dell'alchermes o alkermes, che è un ingrediente fondamentale, ho già parlato in un post di 5 anni fa (vedi qui). Riporto la breve descrizione che ne avevo dato. «Quanto all'Alkermes, in arabo al-qirmiz, la cocciniglia che gli dava il color cremisi (dalla stessa parola araba), ora sostituita dai coloranti rossi, era un liquore molto amato dalla famiglia dei Medici, tant'è che in Francia veniva chiamato liquore dei Medici. È prodotto dall'Officina profumo-farmaceutica di Santa Maria Novella di Firenze, attiva all'interno dell'omonimo convento domenicano da ben quattro secoli senza interruzione. Oltre ai coloranti, l'alcool e lo zucchero, contiene cannella, chiodi di garofano, cardamomo, acqua di rose e lamponi». Un profumo e un sapore davvero inebrianti si sprigionano al primo morso da questi corolletti rosa. 


INGREDIENTI 

  • Impasto

400 g di farina 00

125 di burro

150 di zucchero semolato

2 uova (= 100 g)

7 g di carbonato di ammonio (o 10 g di cremor tartaro o 8 g di lievito per dolci)

1 pizzico di sale

  • Decorazione

Alchermes e zucchero semolato

 

PROCEDIMENTO

Montate il burro con lo zucchero, unite le uova e il sale, amalgamate bere e aggiungete la farina e il lievito setacciati. Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero mezz'ora.

Staccate dall'impasto dei pezzetti di 25 g l'uno, stendeteli in bastoncini lunghi 13 cm e chiudeteli in un cerchio unendo le estremità.

Cuoceteli per 13 minuti in forno statico già caldo a 175° C. Devono rimanere chiari.

Appena tiepidi, intingetene la parte superiore nell'alchermes e poi passateli nello zucchero. Attendete mezz'ora prima di servirli, in modo che possano asciugarsi.

 

Infine, andiamo a vedere 'la vie en rose' in cucina, una carrellata di ricette regionali ispirate a questo colore.


Piemonte. Baci in rosa
Liguria. Gamberoni alle erbe del Mediterraneo
Lombardia. Risotto rosa al Sebino di Franciacorta e Taleggio
Trentino-Alto Adige. Trota salmonata affumicata con insalata di mele e noci
Friuli-Venezia Giulia. Risotto alla barbabietola e fonduta di formadi frant
Veneto. Risotto alla barbabietola e robiola di capra
Emilia-Romagna. La spuma di mortadella
Umbria. Salame del re con alchermes e crema pasticcera
Marche. Tartellette di mele
Lazio. Plum cake alla ricotta
Abruzzo. Ferratelle morbide all’alchermes
Molise. Triglie su crema di cannellini
Campania. Babà mignon in rosa
Puglia. Triglie al forno
Basilicata. Raffaiuoli lucani
Calabria. Paste di mandorla al bergamotto e amarena 
Sicilia. Gelo di Pompelmo Rosa
Sardegna. Torta Menjar Blanc
 

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Commenti

  1. Bellissimo e goloso il tipo contributo!! ciao, elisa

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  2. Deliziosi, e che bella la loro storia! Adoro questa rubrica perchè si imparano cose sempre nuove! Un abbraccio

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