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Risotto Chianti e pepe


Avere una bottiglia di Chianti aperta ed essere diventata ormai astemia, ti suscita l'immaginazione e la fantasia. Come utilizzarla al meglio se non hai in casa un bel pezzo di muscolo o guancia per fare un buon peposo cotto nel vino? Una bottiglia è troppa per un banale spezzatino o per un sugo di carne. Bene, penso tra me, ci faccio qualcosa di inusuale. Inusuale? No, un momento. Il risotto al Chianti è ricetta ben nota e con molte varianti.

Quello che c'è di nuovo qui sono i friggitelli (Capsicum annuum), detti a Napoli puparoli friarelli (e non solo). Mi occorreva infatti qualcosa che spezzasse il 'tutto toscano' (Chianti, cipolla rossa, pecorino, olio e.v.o.) e nello stesso tempo desse un po' di freschezza alla corposità del piatto, riducendone l'acidità. Comunque un cucchiaino di zucchero male non ci sta (anche se qui non l'ho scritto), da mettere subito dopo aver fatto appassire cipolla e friarelli.

Con il dragoncello insisto a percorrere la strada della toscanità, dato che questa erba aromatica, di origine francese, è caratteristica del territorio di Siena. Ne ho parlato in un post tre anni fa, accennando all'importazione dalla Francia a Siena nell'VIII secolo e alla leggenda che sarebbe all'origine del nome (vedi qui).


INGREDIENTI

320 g di riso Carnaroli*
1/2 bottiglia di vino rosso Chianti DOCG o Chianti Classico DOCG
1 l di brodo vegetale
200 g di cipolla rossa toscana
8 peperoncini friggitelli
50 g di Pecorino Toscano DOP grattugiato
Olio e.v.o.
Dragoncello
Sale e pepe


PROCEDIMENTO

Pulire e affettare i friggitelli, pulire e tagliare a fettine verticali la cipolla, far appassire il tutto nell'olio caldo per 5 minuti.

Nel frattempo tostare il riso senza nessun condimento in una grande padella (o più padelle), in modo che ne ricopra il fondo e stia ben disteso. Agitare la padella per tostare tutta la superficie del chicco. Sarà pronto non appena il chicco, preso in mano, brucerà.

Unire il riso a cipolla e friggitelli e far insaporire per qualche minuto. Intanto scaldare il vino con dragoncello e qualche chicco di pepe. Filtrarlo e aggiungerlo in piccole quantità al riso. Quando è consumato, iniziare a versare il brodo, in modo da mantenere il riso sempre coperto a filo.

Raggiunta la cottura al dente, assaggiare ed eventualmente salare. Spegnere il fuoco, unire dragoncello tritato, pecorino e 2 cucchiai di olio ben freddi. Amalgamare, coprire e dopo 2 minuti togliere il coperchio e scuotere il tegame con movimenti veloci e regolari avanti e indietro.

Decorare con dragoncello fresco e cospargere di pepe macinato al momento.

* Ho usato un Carnaroli Gli Aironi (pilatura originale a pietra) che l'anno scorso ho avuto in premio da Flavourita per aver vinto un contest del gruppo Facebook Food&Knife.

Commenti

  1. Che meraviglia questo risotto si sente tutto il profumo di una terra meravigliosa. A presto LA

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    1. Ciao Laura e grazie per il commento. In effetti anche la mia cucina era inondata da quel profumo!

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