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Pomodori ripieni gratinati

Una porzione di pomodori ripieni gratinati, contornati di rucola
e snack croccanti al grana padano (trovati al supermercato)

INGREDIENTI per 4 persone

4 pomodori rotondi, rossi, maturi e sodi
80 g di pangrattato
40 g di grana o parmigiano
40 g di prezzemolo
4 fette sottili di salame toscano
2 spicchi d'aglio
5 cucchiai di olio e.v.o.
sale q.b.

N.B. Le quantità sono puramente indicative. Possono variare a seconda della grandezza dei pomodori e dello spazio disponibile all'interno. Se la polpa fosse tanta, toglietene un po' e unitela all'impasto.

PREPARAZIONE

Tagliate a metà i pomodori orizzontalmente e svuotateli dei semi, che metterete in un colino posto su una ciotola per raccoglierne l'acqua. Salate l'interno dei pomodori e metteteli rovesciati su una gratella posta sopra a un contenitore perché perdano la loro acqua. Servirà per il ripieno.

Accendete il forno a 200°.

In una ciotola mescolate pangrattato e formaggio grattugiato; toglietene 2 cucchiai che serviranno per cospargere i pomodori dopo che li avrete riempiti.

Tritate l'aglio, il prezzemolo, il salame e unite il trito a pangrattato e formaggio. Aggiungete 4 cucchiai dell'acqua ottenuta dai pomodori e 4 cucchiai di olio. Amalgamate bene.

Ponete il composto dentro e sopra i pomodori e compattatelo bene. Cospargeteli con il misto di pangrattato e formaggio messo da parte e deponeteli in una teglia unta con 1 cucchiaio di olio. Potete aggiungere un filo d'olio anche sui pomodori, per facilitare la gratinatura. Di sale non dovrebbe esserci bisogno, vista la presenza del salame. Comunque, assaggiate.

Cuocete i pomodori in forno per 35/40 minuti a 200°. A metà cottura mettete nella teglia (non sui pomodori) mezzo bicchiere di acqua.

Ricetta senza introduzione: ebbene sì, ho deciso che d'ora in avanti non mi dilungherò in prefazioni, ma ci saranno soltanto post-fazioni. Mi sono resa conto che, quando ho fretta e cerco una ricetta su internet, a volte perdo un po' la pazienza, perché mi imbatto in lunghe introduzioni e, prima di arrivare alla ricetta, devo soffermarmi su vere e proprie pagine di diario. Nulla di male, si può anche saltare il tutto e tirare a dritto verso la ricetta, però la tentazione e la curiosità di leggere le storie altrui è tanta, che spesso, se voglio confrontare più ricette, mi trovo ad aver letto molto e... concluso niente!

Ho imparato a cucinare questi pomodori al gratin dalla mia zia Lia. Ora lei non cucina più. E non ricorda neanche più quel che cucinava. E lo faceva pure bene. Ho provato a chiederle qualcosa a proposito del salame, che sono sicura lei mettesse e che non ho visto comparire fra gli ingredienti in nessuna delle innumerevoli ricette di pomodori gratinati esistenti, ma sembrava del tutto disinteressata, come se le parlassi di qualcosa per lei difficilissimo e distante. Alzheimer, demenza senile, decadimento cognitivo... tanti nomi per un solo male: un colpo di spugna, un libro irrimediabilmente rovinato da pagine strappate e volate via per sempre. 

È a zia Lia che dedico questo post, nel ricordo delle belle giornate trascorse non solo con lei, che mi insegnava i piatti della nonna Lina, ma anche con lo zio Athos, che amava tanto la cucina romagnola (con qualche guizzo esotico) e tentava sempre di innovare e temperare la cucina toscana tradizionale della zia, la sua "cionciolina".

Commenti

  1. ciao, anche tu a firenze? Questa ricetta con il salame è davvero diversa. Se ti va, passa anche da me.

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  2. Sì, proprio Firenze. Devi sapere che io ho proprio la tendenza a non seguire pedissequamente le ricette, ma a farle... diverse. Il tuo blog mi piace tantissimo!

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