Maccheroni in ambito internazionale è una parola dal significato molto semplice: qualsiasi tipo di pasta che si contrapponga alla pasta lunga e che sia bucata. In Italia invece il significato è molto più complesso. Riporto qui quanto ho scritto in un post dell'anno scorso che riguardava gli gnocchi (vedi qui, dove cito le fonti).
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«I due cuochi di corte cinquecenteschi Cristoforo Messisbugo e Bartolomeo Scappi parlano di maccaroni detti anche gnocchi, fatti con fiore di farina, mollica di pane e acqua bollente. Già dal Trecento i maccheroni erano nei ricettari, che li descrivevano come una sorta di polpettine fatte di farina, pane grattugiato, formaggio o rossi d'uovo, da cuocere in acqua bollente. Si pensa dunque che siano da identificare con questa sorta di antenati degli gnocchi quei maccheroni che, insieme ai ravioli, precipitano dalla montagna di parmigiano che Boccaccio descrive come una delle meraviglie del paese di Bengodi. Questo perché gli gnocchi rotolano molto meglio dei maccheroni.
Il Seicento e Settecento sono un periodo di transizione, in cui è ancora possibile trovare testi in cui maccherone e gnocco sono la stessa cosa. Nell'Ottocento, invece, quando ormai il 'cammino' della patata si è compiuto, gli gnocchi di patate ottengono una precisa identità e non vengono più confusi con i maccheroni, nome che verrà riservato nel Nord e Centro Italia a quella pasta di farina e uova che oggi conosciamo, stesa e tagliata (in modo irregolare o a strisce), e nel Sud a un tipo di pasta bucata ottenuta con un ferretto».
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Da piccola, quando abitavo in Maremma, la nonna ci invitava la domenica a gustare i suoi maccheroni, che erano un nome generico per indicare la pasta all'uovo fatta in casa di formato lungo e di varia larghezza: tagliatelle, pappardelle o taglierini. In un'altra zona della Toscana, invece, la Garfagnana in provincia di Lucca, i maccheroni sono sì pasta fresca fatta a mano, ma preferibilmente con acqua, senza uova, e di formato completamente diverso: sono pezzi di pasta a forma di rombo, ma anche irregolari, ritagliati o strappati da una sfoglia. A Lucca vengono chiamati tacconi. Questi maccheroni, dunque, sono simili a quelli che in varie regioni del Nord Italia, con o senza uova, a base di varie farine, vengono chiamati maltagliati o puntarine (Emilia -Romagna), foiade (Lombardia), mandilli de sea (Liguria), blecs (Friuli-Venezia Giulia).
Per celebrare la giornata internazionale della pasta (25 ottobre), l'Italia nel piatto ha scelto come tema di ottobre la pasta nei suoi vari formati. Per la Toscana ho scelto i maccheroni della Garfagnana, che vengono chiamati anche maccaroni. La farina che ho scelto di aggiungere a quella di grano è la farina di granturco formenton ottofile rosso, tipico di questo territorio. La pannocchia ha solo otto file di chicchi, che sono rossastri anziché gialli. Qui ho aggiunto questa farina solo per il 10%, ma ovviamente, se ne metterete di più, avrete una sfoglia fittamente punteggiata di rosso.
La pasta si fa nel consueto modo (vedi qui), ma con acqua invece che uova. La quantità di acqua è il 50% delle farine. Ho condito la pasta con un sugo di carne toscano (vedi qui, dove però nel sugo sono aggiunti i fegatini di pollo; oppure qui, per un sugo di carne con aggiunta di funghi porcini secchi).

Completo come sempre il post con i link alle altre ricette regionali.
Piemonte. Cajettes piemontesi
Liguria. Trofie alla marinara
Lombardia. Foiade Bergamasche di mais al ragù
Trentino-Alto Adige. Rufioi (ravioli mocheni)
Veneto. La pasta in Veneto: formati tradizionali e curiosità
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Friuli-Venezia Giulia. Blecs al burro e timo
Emilia-Romagna. I curzoli con sugo allo scalogno di Romagna
Marche. Maccheroncini di Campofilone autunnali
Umbria. La pasta umbra: formati tipici e ricette della tradizione
Lazio. Fini Fini ciociari al pomodoro e basilico
Abruzzo. Cavatelli con zucca, guanciale e pecorino
Molise. Cavatelli cozze e pomodorini
Campania. Schiaffoni di semola di grano duro dell’Irpinia con sughetto di baccalà, olive e pomodorini
Puglia. Sagne 'ncannulate con vongole veraci
Basilicata. Trittico lucano
Calabria. Variazione di fileja
Sicilia. Spaccatelle con Zucchine Tonno e Limone
Sardegna. Su Filindeu
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Ci sei Gio, sono molto contenta e spero che tu stia meglio!
RispondiEliminaChe pasta meravigliosa, non la conoscevo, grazie!!!
RispondiEliminaChe pasta stupenda, sarei veramente curiosa di provarla. E quel sugo...foto molto invitanti
RispondiEliminaCome sempre mi perdo a leggere i tuoi post, ci resterei su per ore...imparo sempre qualcosa di super interessante e ti ringrazio!
RispondiEliminaPiatto favoloso, complimenti!