Giornata quasi di primavera. D’un tratto affiora alla mente l'immagine di una bambina con le trecce brune che insieme alla nonna entra saltellando
nel negozio del fornaio. Non sono le forme e i profumi del pane appena sfornato che l'attirano, non sono il candore della farina o il brillìo delle schiacce all'olio che l'attraggono, ma sono quei
frutti proibiti nell’angolo ‘rosa’ del bancone, rosa perché l’Alkermes irrora
le peschine finte, il salame dolce e soprattutto lei, la regina delle crostate, la crostata
rosa. «Nonna, la compriamo?».