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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

Pane dolce con uvetta e anice

Questo pane dolce è nato per caso e non era destinato al blog, per questo motivo non ho fatto una foto decente, ma solo uno scatto veloce col cellulare. Ho deciso solo 'a posteriori' di scriverne qui la ricetta, perché nei giorni che sono stata a Siena mi sono resa conto che piaceva moltissimo. La signora Gabriela, rumena (non è un errore, la 'l' è una sola), ha sempre scelto questo fra le varie 'dolcezze' che avevamo a disposizione per il tè, preferendolo perfino a degli ottimi biscotti artigianali portati da Firenze e al senese pane dei Santi, artigianale pure quello, che per certi versi assomiglia al mio improvvisato pane dolce. Lei ci sentiva un profumo di scorƫişoară (cioè cannella), invece non ce n'è. Può essere che uvetta + anice + vaniglia Bourbon diano questo effetto? Per saperlo, basta provare. Avevo nel frigorifero un sacchetto di pasta per pizza, un 'lascito' di un'amica che partiva per una settimana. Confezionato il 1° dicembr

Minestra di riso, trippa e cavolo nero

Qualche tempo fa cucinai un riso basmati di una qualità mai provata e rimasi sorpresa dell'ottima qualità e sapore del chicco, tanto che scrissi alla ditta che lo produce, "Il buon riso" , inviando la foto del piatto e porgendo i miei complimenti. Di lì a poco mi proposero di sperimentare altri loro risi e farine. Il pacco omaggio è arrivato ormai da più di un mese, ma io ho avuto molti impegni di lavoro in questo periodo, perciò non sono riuscita ad aprire neanche un sacchetto. Finalmente l'ho fatto oggi, partendo dal riso Superfino Roma , che si presta benissimo a minestre di ogni tipo. In questa minestra ho unito due elementi tipici della tradizione fiorentina: la trippa e il cavolo nero. Con il riso si usa di più impiegare il lampredotto, ma devo dire che la trippa non mi ha affatto deluso. INGREDIENTI per 4 persone 400 g di trippa precotta 1 mazzo di cavolo nero 200 g di polpa di pomodoro 140 g di riso Roma 2 litri di brodo 1 cipoll

Pane di Natale chiantigiano

Dopo un autunno quasi archiviato, noi dell'Italia nel piatto non possiamo che proporvi "Dicembre a tavola", cioè ricette tipiche dell'inverno o della tradizione natalizia. In Toscana, nel secolo scorso, soltanto la tradizione senese, con il panforte, il panpepato, i ricciarelli, i cavallucci e le copate, è riuscita a resistere all'assalto del nordico panettone. Altre tradizioni locali, invece, sono quasi del tutto scomparse e ormai sconosciute agli stessi toscani. Se cercate nel web una ricetta del pane di Natale chiantigiano o toscano, non ottenete grandi risultati. Ci sono solo due o tre siti che riportano una ricetta simile, se non identica, a quella contenuta in un libro che ho in casa,  La cucina toscana di Giovanni Righi Parenti,  pubblicato nel 1993. Il pane di Natale emiliano è certamente quello più noto e testimoniato, mentre questo toscano  è quasi completamente caduto in disuso.  È la versione natalizia del panepazzo del Chianti, dolce della