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Visualizzazione dei post da maggio, 2012

Il melone della fioraia

Per due persone. Appiattire la base del melone tagliando un cerchietto sottilissimo di scorza, in modo che il frutto possa stare in piedi. Per la preparazione potete metterlo in una tazza o appoggiarlo su un anello, tipo un coppapasta, così starà più fermo. Tagliare il melone come vedete nella foto, togliendo cioè due mezze calotte superiori ma lasciando in mezzo una striscia per il manico del "cestino". Togliere i semi dal centro del melone e svuotarlo della polpa con l'attrezzo per fare le palline. Tagliare il bordo a zig zag con un coltellino affilato. Riempire il "cestino" con palline di melone e di kiwi, nonché di ciliegie snocciolate e farcite di pinoli. Aggiungere zucchero ed eventualmente il liquore preferito, oppure vino moscato, porto o spumante. Tenere in frigorifero per qualche ora. Decorare con rametti di menta e fiori di camomilla (qui appassiti perché li ho tenuti una notte in frigo!). Ovviamente si può accompagnare con il gelato.

La ribollita di Enrico

Mai successo di arrivare stanchi a casa dopo due ore passate in mezzo al traffico del rientro di fine settimana e trovare la cena bell'e pronta? A me è successo stasera. Che fortuna! Del tutto inaspettata questa ribollita passata dalle sbarre... No, non è che sono in finita in carcere. Intendevo la ringhiera che separa la mia terrazza da quella di Enrico, il mio vicino e... cuoco sopraffino. Sì, in effetti era buona da svenire. Dai, Enrico, "postami" la ricetta! E grazie!

La mia ribollita

Ecco la foto di una ribollita che ho fatto qualche tempo fa. Ancora non avevo questo blog. "Pubblicai" la foto su Facebook. Ora la rimetto qui insieme alla ricetta. Premetto che questa è la "mia" ribollita e che ciascuno può avere la sua. Qualsiasi zuppa di verdura può diventare "ribollita", proprio perché viene ribollita per 10 minuti con il pane. È nata infatti nelle campagne toscane come zuppa di magro del venerdì, avanzata e fatta ribollire il giorno dopo; e magari mangiata a colazione il sabato mattina. È possibile variare il tipo di verdura a foglia: il cavolo nero a me sembra fondamentale, ma si può aggiungere (o usare in alternativa) la verza e/o le bietole. Ingredienti (per 6 persone) Fagioli bianchi secchi : 400 gr Cavolo nero : 4 mazzetti Patate : 2 Carote : 2 Sedano : 2 gambi Cipolle : 2 Timo : 1 rametto Passata di pomodoro : 3 cucchiai Pane toscano  (a lievitazione naturale e/o cotto a legna): 300 gr Olio di

Tortelli di erbette miste con sugo di quaglia

Tradizione di casa mia sono i tortelli maremmani ripieni di ricotta e spinaci, conditi con burro e salvia oppure con un classico ragù di carne. Ma tradizione mia è quella di cambiare le ricette, perché non mi piace la monotonia. Domenica scorsa ho variato sia il ripieno che il tipo di condimento. Le uniche cose rimaste uguali sono le dimensioni del tortello: circa 10 x 10 cm, compreso il "marciapiede" inciso con i rebbi di una forchetta. Per avere un'idea di quanto sono grandi i tortelli maremmani, vi basti sapere che il piatto nella fotografia misura 26 cm di diametro e contiene tre tortelli appena sovrapposti. Quanto al sugo: non so se il sugo di quaglia si fa così. Me lo sono inventato lì per lì e devo dire che non era male. Buona (per me) anche l'idea di cuocere i tortelli nel brodo di quaglia. Ingredienti per 4 persone  Per la PASTA 300 gr di farina 3 uova 1 cucchiaio di olio q.b. sale Per il RIPIENO 300 gr di ricotta fresca di pe

Gelatina di vino fragolino

Facilissima. Versatile. Si presta per accompagnare formaggi o velare crostate di frutta (magari di fragole!) o guarnire cheesecakes. Si può usare subito, versata in stampini e sformata quando è fredda, oppure si può conservare chiusa in vasetti di vetro. Ingredienti: 750 ml di vino fragolino 20 gr di spezie miste per vin brulé (per es.:  cannella, chiodi di garofano, noce moscata grattugiata, anice stellato, coriandolo, cardamomo, ginepro ) Scorza di 1 limone Scorza di 1 arancia 300 gr di zucchero 1 bustina di Fruttapec 2:1 – Versare il vino una pentola con il misto di spezie, che si può trovare in commercio già pronto o che si può preparare con le spezie che si desiderano. Aggiungere le scorze di arancia e limone, senza la parte bianca. Far bollire 5/10 minuti, a seconda di quanto si vuole intenso l'aroma. – Lasciare freddare e filtrare. Rimettere in pentola il vino filtrato con lo zucchero e la pectina (Fruttapec). Mescolare e far bollire per 5 minuti o anche di più se si

Crema di bucce di piselli

Non si butta via niente... Se mai, si ricicla. Mi sono accorta che comprando 1 kg di piselli da sgranare si ottengono solo 300 gr circa di piselli sgranati: e dei 700 gr di bucce che ne facciamo? Se si trova il tempo e la voglia di usare il passaverdura, ne possiamo fare una minestra. Basta avere un po' di pazienza: sgranare, cimare le estremità delle bucce, cuocere con cipolla e patate e passare, passare, passare... Rimarranno tante pellicine coriacee (l'interno delle bucce), che via via che si passa vanno eliminate. Ma alla fine il sapore della minestra fatta con le bucce riciclate è proprio buono, molto più di quello della crema di piselli. Ingredienti per 6 persone 700 gr circa di bucce di piselli 300 gr di patate 2 scalogni 2 foglie di alloro 6 cucchiai di olio e.v.o. 1 cucchiaio raso di sale grosso 800 ml. di acqua Sgranate i piselli e utilizzateli per un'altra preparazione. Togliete le estremità delle bucce dei piselli, insieme all'

Penne con i pomodori arrostiti

Per nonna Antonietta la cucina della nostra casa al mare, con quelle due porte, una di fronte all'altra, vicinissime ai fornelli, era il posto ideale per bruciacchiare i pomodori. Il maestrale si portava via quei fumi (ma per me... profumi), misti agli aromi di aglio e basilico, e li diffondeva in giardino, facendo accorrere a scuriosare anche i più appassionati di dolce-far-niente e tintarella. Ricordo le sue mani paffutelle che spezzettavano il basilico, o sbriciolavano l'origano, e la sua enorme pazienza nello spellare i pomodori dopo averli arrostiti in padella. E ora come fare qui in città, senza la brezza marina? Meglio evitare griglia e padella, anche perché il teflon e la ceramica non mi sembrano rivestimenti adatti ad accogliere residui di bruciature. Il primo passo, allora, sarà quello di accendere il grill del forno e  disporre i pomodori su una teglia in alluminio usa e getta, finché non saranno bruciacchiati... L'ultimo passo? Gustarsi un piatto di pasta al p