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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Acciughe sotto pesto

"Erbe aromatiche e profumi di fine estate": questo è il tema odierno del l'Italia nel piatto , al quale do il mio contributo con una preparazione toscana che per me ha il significato dei primi sapori e profumi forti e decisi che mi furono consentiti quand'ero piccola. Spesso, tornando dal lavoro, mio padre arrivava con un pacchetto di carta gialla in mano che racchiudeva una robustissima carta oleata (mai più vista così resistente!) contenente l'agognato tesoretto: le acciughe sotto pesto. Segno che si era fermato in una delle sue botteghe preferite di Grosseto per comprare quella delizia. D'estate invece abitavamo nella casa del mare e lui faceva il pendolare dal suo posto di lavoro, l'ospedale; arrivato all'inizio di Marina, al ponte del Fossino, qualche volta prendeva una piccola deviazione per un'incursione nella pizzicheria del Bianchi: insieme al pane (pane fresco anche molto tardi, quando ormai il mare si accendeva dei bagliori rossas

Marmellata (o, meglio, confettura) di susine scosciamonache

INGREDIENTI Susine scosciamonache molto mature e sane: 1,5 kg Zucchero: metà del peso delle susine dopo cotte e passate Succo di 1 limone PREPARAZIONE Mettete a cuocere le susine lavate, tagliate a metà e denocciolate, insieme al succo di limone. Se preferite, potete eliminare i noccioli dopo la cottura, ma con questo tipo di susine trovo conveniente farlo prima, perché il nocciolo si stacca benissimo dalla polpa anche quando sono crude. Quando saranno morbide, passatele al passaverdura. Pesate la purea e unite   tanto zucchero quanto la metà del peso. Dopo circa 40 minuti avranno probabilmente raggiunto la densità giusta, che si riconosce bene con la 'prova piattino': una piccola quantità (1 cucchiaino) del composto gettata su un piattino leggermente inclinato non deve scivolare troppo velocemente, altrimenti non è cotta; scivolerà molto lentamente; se sta ferma, è cotta troppo. Invasate in barattoli di vetro sterilizzati riempiendoli fino a

La tarda estate di un raveggiolo: raveggiolo agli amaretti su neccio, con foglia di fico al pecorino e fichi 'canditi alla contadina'

Ecco come si potrebbero usare i fichi canditi del mio post del 2 settembre scorso . INGREDIENTI per 1 persona Per la CIALDA di FOGLIA di FICO Foglia di fico (piccola e non vecchia): 1 Pecorino toscano: 20 g circa (dipende dalla grandezza della foglia) Per i FICHI 'canditi alla contadina' Fichi: 125 g circa (2 grandi o 3 piccoli) Zucchero: 50 g Miele millefiori: 10 g Limone: 1/4 di succo e scorza Vin Santo: 10 ml Per il NECCIO Farina di castagne: 75 g Acqua: 125 ml circa (dipende dall’umidità dell’ambiente e della farina) Olio: 4 g circa + olio per ungere Sale: q.b. Occorrente: testi di ferro (vedi qui ; in alternativa, piastra di ghisa o padella antiaderente) Per il RAVEGGIOLO Raveggiolo: 80 g Amaretti: 2 Nepitella fiorita: un rametto Pistilli di zafferano: 6 PREPARAZIONE Lasciare a bagno in acqua la foglia di fico per qualche ora, poi asciugarla e metterla ad essiccare fra fogli di carta assorbente

Fichi canditi alla contadina

Tutti gli anni, nella seconda metà di agosto, ho la fortuna di poter gustare i fichi appena colti dagli alberi  che si trovano nel podere di mia sorella, ai margini del Parco Naturale della Maremma (foto qui sotto). Una 'ficaia' (parola prettamente toscana per indicare l'albero della Ficus carica ) Quest'anno i fichi sono pochi e piuttosto piccoli, tuttavia sono riuscita a metterne da parte una ventina, scegliendo i più sani e meno maturi, in modo da poterli conservare in vasetti. Sapevo, infatti, che il tema fissato dal l'Italia nel piatto per l'uscita del 2 settembre sarebbe stato "Salse, condimenti, conserve e liquori": i fichi, con la loro dolcezza che ne fa un comfort food eccezionale se gustato in inverno, mi sono sembrati adatti all'occasione. In Italia l'albero che produce i fichi ( Ficus carica L. ) è molto diffuso, almeno là dove la temperatura non scende di molti gradi sotto zero. Se ne trovano ovunque nelle