Perché sia stato chiamato Ermes
non lo so, ma mi piacerebbe saperlo. Temo che c’entri qualcosa il dio Hermes,
anche se la mancanza dell’h mi suscita qualche perplessità. Poi vengo a sapere che è
un incrocio tra il riso a chicco lungo di varietà Indica e il riso Venere; e
allora mi viene il dubbio che si sia voluto chiamare anche questo riso come una
divinità. Nell’incertezza ho passato un mese a gustarmelo in tutte le salse, in
attesa che mi venisse un’ispirazione. No, non sull’onomastica del riso, ma su
una ricetta per il blog. È tanto tempo ormai che ho avuto in omaggio da “Il Buon Riso” un pacchetto di Riso Rosso Ermes, per cui mi son detta basta, oggi
approfitto dell’ennesimo viaggio in treno, metto l’ultimo piatto cotto,
fotografato e mangiato, e non ci penso più. In effetti quello era il migliore
impiego che potessi fare. Assurdo pensare a un risotto, perché non otterrò mai
la cremosità di un Carnaroli o di un Vialone Nano, dato che il riso Ermes non è
stato ‘inventato’ per rila…