Oggi l'appuntamento del l'Italia nel piatto è con "Pesci, molluschi e crostacei" . Come rappresentante della Toscana contribuisco con un primo piatto, il risotto nero con le seppie alla fiorentina, nero perché al riso si aggiunge il liquido contenuto nelle vescichette delle seppie, il cosiddetto inchiostro che questi cefalopodi usano a scopo difensivo. Altro nome di questa ricetta è risotto all'inchiostro. In mancanza della vescichetta, si può usare il nero di seppia che si trova in commercio, in confezioni a lunga conservazione. Nella ricetta del "Risotto nero colle seppie alla fiorentina " Pellegrino Artusi ci informa che la seppia è chiamata calamaio a Firenze perché racchiude una vescichetta di liquido bruno, quasi nero. Calamaio ovviamente non può non ricordarci il calamaro, altro mollusco con vescichetta contenente un liquido, ma di colore bluastro. Nessuna meraviglia per questa confusione fra seppia e calamaro o calamaio: infatti nel Vocabolari
Era tanto tempo che volevo fare le uova-nuvola. Spesso mi è capitato di ammirarle con curiosità in vari video 'sponsorizzati' o meno che mi arrivano su Facebook. Questi tuorli inseriti in nuvole di albumi montati sono facilissimi da cucinare se le uova sono di gallina; io invece ho scelto una strada più difficile: le uova di quaglia, che sono più piccole, col guscio molto tagliente e la membrana interna assai dura. Insomma, se non avete pazienza, scegliete le uova di gallina. Per stare sopra a un carciofo, però, l'uovo di quaglia è l'ideale. Ho cercato di dare istruzioni su come aprire questi ovetti, come separare albume e tuorlo e come cucinarli. Se vi capiterà di romperne 4 su 12 (come è successo a me), non datemi la colpa: è normale! Che dire dei carciofi? "Carciofi ritti" è una classica ricetta toscana. È davvero semplice. L'ho sempre fatta fin da giovane, o da piccola forse, quando imparavo i rudimenti della cucina toscana dalla mia mamma, che a sua