INGREDIENTI
Farina 170 g
Zucchero 170 g
Burro 150 g
Mandorle (e/o pinoli) 50 max 100 g (dipende quanto si vuole alta la crosta)
1 uovo intero
4 tuorli di uovo
Scorza grattugiata di 1 limone
PREPARAZIONE
– Accendere il forno a 180° C.
– Lavorare in una ciotola il burro ammorbidito con lo zucchero fino ad ottenere una crema morbida.
– Aggiungere farina setacciata, uova e scorza di limone e lavorare bene per amalgamare gli ingredienti.
– Disporre il composto in una teglia di 24 cm (eventualmente aiutandosi con le mani bagnate) e ricoprirlo di mandorle (e/o pinoli) in parte tritate e in parte a filetti o scaglie, premendole bene*.
– Cuocere in forno a 180° C per 45 minuti. Se la superficie fosse già troppo colorita dopo mezz'ora, coprite la teglia con un foglio di alluminio.
*Idea: Con un po' di mandorle (e/o pinoli) tritate ‘ripulite’ il recipiente dove avete lavorato l'impasto e mettete anche queste ‘briciole’ sul composto.
Mentre la torta stava cuocendo, sentivo un profumo familiare, ma non riuscivo assolutamente a ricordare il quando e il dove. Poi l'assaggio della prima fetta: e allora ho capito.
È andata così. Qualche tempo fa trovai in un libro di cucina fiorentina una torta pinolata; non avendo i pinoli, li sostituii con le mandorle, senza sapere di aver fatto in realtà una sorta di torta mantovana, la torta mantovana dell'Artusi, che non ha molto a che fare con Mantova, perché questa versione è assai diffusa in Toscana. E che sia la cosiddetta torta mantovana l'ho scoperto stamani, aprendo il volumetto dell'Artusi appartenuto a mia nonna. C'è qualche piccola variante nella lavorazione, è vero, ma gli ingredienti sono gli stessi. Nella foto vedete le pagine di questa edizione ridotta della Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene risalente al 1923. Il numero 442 attribuito qui alla ricetta diventerà poi il 557 nell'edizione completa.
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