Ci siamo! Eccoci al 16 del mese, giorno dedicato dall’Italia nel piatto all'uscita delle ricette su un prodotto regionale, oppure al resoconto di una sagra, una festa, una fiera.
La mia scelta è caduta su un prodotto che amo moltissimo, la ricotta di pecora. Conosco tre tipi di ricotta toscana, tutti e tre ottimi: la ricotta maremmana (di solito proveniente dal Monte Amiata), quella di Pistoia e quella di Pienza (Siena), che viene definita come sottoprodotto ottenuto dal siero rimasto dopo la lavorazione dei vari e gustosissimi formaggi. Ora, io dico, se questo è un sottoprodotto… È soffice, cremosa, delicata, ideale per le preparazioni tradizionali sia salate che dolci.
Ecco
una foto della ricotta di Pienza, appena tolta dalla sua fuscella.
Invece della più comune torta o
crostata di ricotta, ho voluto provare una ricetta che compare in alcuni libri
di cucina fiorentina, ma è prima di tutto di derivazione artusiana.
Ecco la ricetta originaria, nel libro di Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene. Manuale pratico per le famiglie, 3a edizione del 1923, copia, come vedete, un po'… datata, appartenuta a mia nonna.
E dato che, per me, evitare di seguire alla lettera una ricetta sembra essere un bisogno quasi… fisiologico, ho apportato qualche piccolo cambiamento. Il risultato è stato più che soddisfacente. Diciamo la verità, quando un dolce non contiene troppi grassi animali, si mangia con più gusto, perché spariscono come d’incanto i sensi di colpa e si pensa a una cosa sola: e se ne mangiassi un po’ di più? Tanto è leggera…
Ecco la ricetta originaria, nel libro di Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene. Manuale pratico per le famiglie, 3a edizione del 1923, copia, come vedete, un po'… datata, appartenuta a mia nonna.
E dato che, per me, evitare di seguire alla lettera una ricetta sembra essere un bisogno quasi… fisiologico, ho apportato qualche piccolo cambiamento. Il risultato è stato più che soddisfacente. Diciamo la verità, quando un dolce non contiene troppi grassi animali, si mangia con più gusto, perché spariscono come d’incanto i sensi di colpa e si pensa a una cosa sola: e se ne mangiassi un po’ di più? Tanto è leggera…
INGREDIENTI per 4 persone
– 250 g di ricotta fresca di
pecora
– 50 zucchero al velo
– 1 pizzico di cannella
– 150 g di savoiardi soffici
– 150 g di confettura di pesche
– siero della ricotta
PREPARAZIONE
– Lavorate la ricotta con lo
zucchero al velo e la cannella. Fate riposare almeno 10 minuti.
– Intingete nell’alchermes i
savoiardi necessari a ricoprite il fondo e le pareti di uno stampo, facendo
attenzione che non si sbriciolino.
– Dopo averli disposti
ordinatamente e in modo decorativo, spalmate sul fondo dello stampo circa metà
della ricotta. Ricoprite di savoiardi intinti nel siero della ricotta e premete
leggermente. Spalmate sopra uno strato di confettura, poi di nuovo coprite di
savoiardi intinti nel siero e terminate con il resto della ricotta.
– Potete completare con qualche amaretto che farà da piedistallo.
– Potete completare con qualche amaretto che farà da piedistallo.
– Tenete il dolce in frigorifero
almeno 2 ore. Sformatelo e decoratelo con rametti di menta.
L'effetto torrione è del tutto casuale, dovuto al tipo di stampo che ho usato. Però, a pensarci bene, è adatto a una zuppa tartara!
Ecco i link alle ricette delle regioni
italiane:
L'effetto torrione è del tutto casuale, dovuto al tipo di stampo che ho usato. Però, a pensarci bene, è adatto a una zuppa tartara!
Trentino-Alto Adige: Lago di Tenno, Fiavè e i suoi formaggi
Friuli-Venezia Giulia: Friuli Doc
Lombardia: Sagra dell'uva a San Colombano al Lambro (MI)
Veneto: Risotto zucca speck e Monte Veronese
Valle d'Aosta:
Piemonte:
Liguria: Festa della patata quarantina di
Montoggio
Emilia Romagna: Crostini con squacquerone di Romagna
DOP
Lazio: Melanzane fritte con ricotta di pecora
Toscana: Zuppa tartara con la ricotta di Pienza
Marche: Il brodetto
fanese e il festival internazionale delle zuppe di pesce
Abruzzo: Pallotte Cacio e Ove
Umbria: Tortino di patate e cipolle con fonduta di Pecorino
di Norcia
Molise: I costumi molisani
Basilicata:
Campania: Focaccia di impasto liquido, con rucola,noci e
caciocavallo podolico di Zungoli
Puglia: Burrata e stracciatella: delizie e specialità
pugliesi
Calabria: Spicchi di caciocavallo silano fritte
Sicilia: Cacio all'argintiera
Sardegna:
Dire che mi inviti a nozze con questo post è dire poco! La ricetta originale che hai riportato è presente anche sul mio blog. Ottima scelta! Complimenti
RispondiEliminaCon questo post mi inviti a nozze! La ricetta originale che hai inserito, è presente anche nel mio blog. Ottima scelta e complimenti!
RispondiEliminaAh, non lo sapevo, Marco, vado a vedere!
RispondiEliminaSpettecolare ricetta e..foto!!! Compliment davvero!!
RispondiEliminaUna vera golosità... COMPLIMENTI!
RispondiEliminaMa che bello il tuo post!!! A parte le foto (che invidia quel libro antico!), la ricetta è senza dubbio notevole, e i commenti mi hanno fatto sorridere... anch'io fatico a seguire le ricette, devo inserire un "tocco personale" altrimenti non mi diverto!
RispondiEliminaConcordo con la forma del dolce, ideale e conforme al titolo!!! complimenti!
ohhh....Giovanna che bello aver pensato ad un dolce..e che dolce goloso!
RispondiEliminala ricotta di pecora l'adoro!
e quel libro antico da custodire come un tesoro!
un abbraccio
Con il dolce mi hai colpito al cuore ;)
RispondiEliminaÈ bello sapere che esistono diverse ricotte e che , sicuramente, ognuna di esse avrà una particolarità, mai come in questo caso, vorrei oltrepassare lo schermo e allungare un cucchiaino per assaggiare.
Trovo le tue modifiche alla ricetta molto rispettose dell'originale e , soprattutto, in grado si rendere un classico appetibile per noi " moderni".
Alla prossima uscita ;)
Conoscere ben tre tipi di ricotta, mi fa prendere coscienza della mia ignoranza ;)
RispondiEliminaHai saputo rendere moderna una ricetta classica, facendola diventare una vera leccornia, avrei proprio voglia di allungare un cucchiaino e rubarne un pò.
Alla prossima uscita
Complimentiiii, bellissimo blog e squisite ricette! Mi sono con piacere aggiunta ai tuoi sostenitori, se ti va passa da me! Graziee
RispondiEliminaCiaooo e a prestooo
http://pentoleevecchimerletti.blogspot.it
I dolci sono la mia passione, peccato non poterlo provare con le stesse materie prime, ottimo pretesto per una capatina in toscana! A presto!
RispondiEliminaOltre la ricetta che e' bellissima, mi ha colpito quel libro o manuale dell'Artusi del 1923.
RispondiEliminaQueste si che sono oggetti di valore.
A Presto
Ma lo sai che hai ragione, forma a torrioni è perfetta per questo dolce, complimenti, veramente una ricetta favolosa, mi piace da impazzire il tuo manuale del 1923, un tesoro, A presto
RispondiEliminaWow....che meraviglia!!!! Sono rimasta incantata dal tuo post, soprattutto perchè ho conosciuto e tipi di ricotte nuove!!!! ;-D
RispondiEliminaUn bacione e complimenti!!!
Con l'Artusi si va sul sicuro: non mi ha mai deluso...e questa non l'avevo mai letta!
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