Uva e vino (dalla vigna alla cucina): questo è il tema
per l'uscita del 2 ottobre del gruppo Facebook l'Italia nel piatto, che da ieri, grande novità, ha pure un blog.
Stavolta, per me, che rappresento la Toscana, è stato facilissimo
partecipare. Il pensiero è corso subito alla schiacciata con l'uva,
una preparazione tradizionale fiorentina, per la precisione chiantigiana,
tipica del periodo della vendemmia, l'unico periodo in cui l'uva da vino è
reperibile, quell'uva nera del tipo canaiolo, con gli acini piccoli e succosi e
con i vinaccioli (cioè i semi) quasi microscopici, che di solito viene usata
insieme al sangiovese per fare il Chianti.
Se però dovesse capitarvi un'improvvisa voglia di schiacciata alla fiorentina con l'uva in altri periodi dell'anno, ci sono due strade: usare l'uva
senza semi (esiste, ma sarà OGM?) oppure prendere l'uva a chicchi grossi e con
pazienza togliere i semi. Purtroppo però non sarà la stessa cosa: il sapore e
lo stesso profumo sono molto diversi, quasi la differenza che corre fra un buon
vino imbottigliato e una di quelle brutte copie dentro il tetrapak.
INGREDIENTI (per una teglia 30 x 40 cm)
Per la schiacciata con l’uva
500 g di farina di grano tenero (io ho usato farina tipo 1 macinata a pietra)
12 g di lievito di birra
300 ml di acqua
1 kg di uva nera da vino, tipo canaiolo (che ha semi piccolissimi)
1 pizzico di sale
8 cucchiai e 1 cucchiaino di zucchero
8 cucchiai di olio e.v.o.
PREPARAZIONE
PREPARAZIONE
– Lavare l’uva sotto l’acqua corrente e staccarne gli acini.
– Sciogliere il lievito con un po’ di acqua tiepida, 1 cucchiaino di zucchero e lasciar riposare qualche minuto. Unire al composto la farina, il resto dell’acqua, il sale e impastare formando una palla.
– Dopo almeno due ore di lievitazione, lavorare la pasta lievitata con 4 cucchiai di zucchero e 4 di olio.
– Dividere l’impasto a metà e ricavarne due sfoglie sottili (circa 30 x 40 cm).
– Deporre una delle sfoglie in una teglia unta di olio (o ricoperta di carta forno). Cospargerla con circa ¾ di acini d’uva, 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio.
– Ricoprire con l’altra sfoglia e sigillare i margini, ripiegando verso l’alto i bordi. Cospargere con gli acini rimasti, premendo leggermente, e con gli altri 2 cucchiai di zucchero e di olio. Far lievitare per un’ora.
– Cuocere in forno a 180° C per 40/45 minuti.
La ricetta originale non prevede aromi, ma c'è
chi aggiunge anice o rosmarino. Si può accompagnare con una crema al
vin santo, altro prodotto tipico toscano. Per rendere la crema più leggera, ho
usato la farina di riso.
Per esigenze 'fotografiche' gli acini sono disposti come un grappolo d'uva, ma di solito ricoprono tutta la superficie |
Per la CREMA al VIN SANTO
300 ml di latte
2 tuorli
20 g di zucchero semolato
20 g di farina di riso
40/50 ml di vin santo (dipende da quanto si desidera fluida e
alcolica la crema)
Scaldare il latte senza farlo bollire. Sbattere i tuorli con lo
zucchero, unire a poco a poco la farina di riso e incorporarla bene. Versare
nel composto il latte caldo a filo e amalgamare; rimettere sul fuoco e far
sobbollire per circa 8 minuti. Fuori dal fuoco, aggiungere il vin santo e
mescolare.
Trentino-Alto Adige: Strudel altoatesino d'uva e mandorle
Un'idea per servirla? Mettere la crema in una tazza da tè e
intingervi direttamente la schiaccia con l'uva. Ideale per un giorno di
festa, quando ci si alza un po' più tardi e c'è tutto il tempo per fare
un'abbondante colazione o, come ora va di moda dire, un brunch.
E, per finire, un bel giro d'Italia fra uva e vino, per avere un'idea di come questi prodotti, dalle vigne e dalle cantine di ogni regione italiana possono finire nelle nostre cucine e di qui nei nostri piatti tradizionali.
Trentino-Alto Adige: Strudel altoatesino d'uva e mandorle
Friuli-Venezia Giulia:
Pierçolade o zuppa di pesche
Lombardia: Risotto allo
Spumeggio
Veneto: Mosto d'uva cotto
https://ely-tenerezze.blogspot.it/2014/10/mosto-duva-cotto-per-litalia-nel-piatto.html
https://ely-tenerezze.blogspot.it/2014/10/mosto-duva-cotto-per-litalia-nel-piatto.html
Valle d'Aosta: Filetto
con riduzione al Torrette
Piemonte:
Liguria: Torta di pane e miele (torta de pan e
amè)
Emilia Romagna: Sugo
d'uva
Lazio: Ciambelle al
mosto
Toscana: Schiacciata
con l'uva
Marche: Crescia co lu
paulittu
Abruzzo: Confettura
d'uva Montepulciano d'Abruzzo
Molise: Pasta vinnisca
Umbria: Maritozzi con
il mosto
Basilicata: Cotto d'Uva
Campania: Ciambelle al
vino
Puglia: U Cuètte
(Vincotto)
Calabria: Gurpinella di
mustarda
Sicilia: La mostata
siciliana
Sardegna: Tiliccas o caschettas dolci sardi alle mandorle
http://blog.giallozafferano.it/vickyart/tiliccas-o-caschettas-dolci-sardi-alle-mandorle
http://blog.giallozafferano.it/vickyart/tiliccas-o-caschettas-dolci-sardi-alle-mandorle
Di questa ne ho sempre sentito parlare da una mia amica di Pisa, ma sfortuna vuole che non me l'abbia mai fatta provare... adesso posso rimediare da solo! Grazie infinite
RispondiEliminaChe buona, deliziosissima schiacciata, brava!!
RispondiEliminaE' da tempo che intendo provare la schiacciata all'uva e dopo questa visione non potrò aspettare più molto ;-)
RispondiEliminaOh mamma quanta bontà!!!! La schiacciata di per sè è golosissima, se poi accompagnata con questa deliziosissima crema al vin santo...da farci la scarpetta, come si dice dalle nostre parti! :-)
RispondiEliminaA Michela, Marco, Aless, Profumo di Cannella e Kucina di Kiara, un grazie di cuore per i vostri commenti!
RispondiEliminaOh mamma che bontà! E quanto è bella, dei colori favolosi e che dire di quella crema? Vorrei averne una tazza qua adesso :)
RispondiEliminaComplimenti.
Un bacio
La schiacciata ha un aspetto mooolto invitante, ma quella crema è superlativa!!! sei Bravissima!!!
RispondiEliminaè bellissima! l'ho fatta tempo fa all'uva bianca devo riprovare!
RispondiEliminaGiovanna...ti farei volentieri compagnia a colazione gustando la tua schiacciata che con quella cremina al vin santo dev'essere di una golosità unica!
RispondiEliminaun bacione
Ahhhh che bontà quella cremina che accompagna un piatto che sa davvero di autunno!!! Complimenti, un abbraccio
RispondiEliminaOra mi hai messo curiosità: gli acini senza semi saranno OGM?? Sai che non l'ho mai mangiata? Ma non avendo l'uva di cui parli mi sa che toccherà prima o poi fare un giro in Toscana in questo periodo!
RispondiEliminaUna vera delizia !!
RispondiEliminaUna vera delizia e sicuramente buonissima!!
RispondiEliminaAvevo intravisto questa schiacciata giorni fa, e' assolutamente spettacolare.
RispondiEliminaComplimenti
Questa schiacciata mi ha fatto venire la bava alla bocca: meravigliosa!
RispondiEliminaQuello che apprezzo particolarmente, oltre alle ricette della nostra rubrica, è la storia del territorio che c'è dietro.
RispondiEliminaSapere che la schiacciata non è una semplice pasta lievitata con dell'uva qualsiasi, mi fa venire la voglia di venire a trascorrere un pò di tempo nella tua bella terra per provarla direttamente.
Grazie per questo post e per l'amore per la cucina della tua regione che vi traspare.
La crema al vin santo è da rubare immediatamente ;9
Scusami ma anche questa si chiama schiacciata alla fiorentina? A Firenze la schiacciata alla Fiorentina è ben altra cosa.
RispondiEliminaUn dolce meraviglioso, complimenti! A presto
RispondiEliminaMolto buona, complimenti!
RispondiEliminaSe per caso questo è il secondo commento, ti chiedo scusa, stasera il ps non collabora :(
Daniela, Elena, vickyart, Donaflor, Yrma, Cristiana, Elisabetta, isaporidelmediterraneo, Annalisa, Loredana, Un'arbanella di basilico, che bello leggere i vostri commenti! Grazie a tutti! Passerò prima possibile da voi.
RispondiEliminaAnonimo, no, la schiacciata alla fiorentina è un'altra cosa, infatti io non l'ho chiamata così. È questa, guarda: http://acquacottaf.blogspot.it/2013/02/schiacciata-alla-fiorentina.html. Quella con l'uva si chiama schiacciata con l'uva, o schiacciata all'uva, o schiacciata d'uva.
RispondiEliminaGiusto per chiarire.
RispondiEliminaSì, ok per la schiacciata alla fiorentina. Ma tu nel posto l'hai chiamata "schiacciata alla fiorentina" e non schiacciata con/di/all'uva.
Quoto:
"Se però dovesse capitarvi un'improvvisa voglia di schiacciata alla fiorentina in altri periodi dell'anno..."
Grazie, anonimo (ma che dispiacere chiamarti senza nome!). Correggo subito. È stato un lapsus, non me ne ero proprio accorta. Vedo che hai letto molto attentamente! Ti ringrazio.
RispondiEliminafantastica, e poi con quella cremina è una vera delizia.
RispondiEliminaA presto