Torte rustiche dolci, dolci da
credenza: questo è l’argomento di oggi dell’Italia nel piatto. Quale scegliere per la Toscana? Ho sentito il bisogno di cominciare a chiudere un
debito in sospeso da un mese e mezzo: in un post del 2 febbraio, parlando dei
berlingozzi di Vinci, feci notare le differenze con quelli di varie località
della Toscana molto vicine. Il berlingozzo di Vinci è quasi piatto e
monoporzione, quello di Lamporecchio è alto al massimo 2 o 3 cm, quello di Firenze e Prato (e credo anche Pistoia) è come un ciambellone, può arrivare fino a 8
cm. È proprio al tipo fiorentino (Prato era una volta in provincia di Firenze) che dedico oggi questo post. Ovviamente, al
cambiare dell’altezza, cambia anche il tipo d’impasto.
Ciò che non cambia è il
significato; si chiama berlingozzo, come già ho spiegato in quel post, da un
antico verbo berlingare, cioè «ciarlare, cinguettare, avendo ben pieno il ventre, ed essendo
ben riscaldato dal vino», come dice il
Vocabolario della Crusca, secondo il quale la testimonianza più antica è del
’300. Da berlingare viene anche berlingaccio, che è non solo una maschera di
Carnevale, ma anche il giovedì grasso, giorno dedicato agli stravizi, fra cui,
appunto, le scorpacciate di berlingozzo, accompagnato da un vino dolce come il Vin Santo.
Ho fatto diverse volte questo dolce,
una volta a ciambella, come oggi si trova normalmente, una volta nello stampo
da Kugelhupf (o Gugelhof), una volta come torta piatta, senza buco. Finalmente
ho trovato lo stampo che secondo me è quello giusto, perché rispetta quella che
era probabilmente la forma antica, con più lobi e un foro piccolo: così non ci
si allontana molto dal dipinto su una pala della Crusca di cui ho parlato nel
post del 2 febbraio e così si spiega l’esistenza di una zucca detta “a
berlingozzo”. Quello che ho usato è proprio uno stampo da zucca, cioè, mi
correggo, è la metà inferiore di uno stampo da zucca di Halloween. Eccolo qua.
Una delle ricette più famose, che altre volte ho seguito, è
quella di Paolo Petroni, autore dei volumi “Il libro della vera cucina
fiorentina” e “Il grande libro della vera cucina toscana”. Per oggi, invece, ho preferito eseguire
la ricetta di Genio & Sapori,
un progetto e un sito web che collabora con il Comune di Prato, per la
promozione non solo di prodotti tipici, ma anche di “un intero contesto storico e culturale, uno stile di vita”.
Rispetto alla ricetta originaria ho omesso soltanto il latte, essendo risultato il composto già abbastanza fluido, forse perché tre delle mie uova erano grandi.
Con lo stampo che ho usato risulta un dolce bello da vedere da entrambi i lati.
INGREDIENTI
300 g di farina
200 g di zucchero
4 uova
1/2 bicchiere di olio extra
vergine di oliva
1 bustina di lievito per dolci
Scorza grattugiata di 1 limone
1/2 tazzina di latte (opzionale)
30 g di burro per ungere lo stampo, se necessario
PREPARAZIONE
– Montare con le fruste uova e zucchero, unire olio e scorza grattugiata del limone continuando a montare.
– Aggiungere a poco a poco la farina setacciata
insieme al lievito (se lo stampo non è di silicone, lasciare un cucchiaio di
farina per spolverizzarlo) e, se necessario, il latte. Io non ho aggiunto il
latte, come ho detto sopra.
– Imburrare una forma a ciambella
e infarinarla uniformemente, oppure usare uno stampo di silicone; imburrarlo
solo se è nuovo. Non riempire completamente lo stampo, ma lasciare libera un’altezza
di circa 3 dita. Se dovesse avanzarvi il composto, come è successo a me (il mio stampo è di 18 cm di diametro), potete farci dei muffin o delle ciambelline
in stampini da savarin (io ne ho fatte tre).
– Versare il composto nello stampo
e cospargerlo eventualmente di zucchero (io non l’ho fatto, perché mi sembrava
già abbastanza dolce).
– Cuocere in forno a 180° per 40
minuti (nel mio forno 45 minuti, di cui gli ultimi 10 coperto, altrimenti si sarebbe
bruciato).
È perfetto da inzuppare nel latte o nel Vin Santo.
E ora, senza indugio, passiamo dalla mia credenza toscana a quelle delle altre regioni italiane.
E ora, senza indugio, passiamo dalla mia credenza toscana a quelle delle altre regioni italiane.
Trentino-Alto Adige: Torta Rosengarten
Friuli-Venezia Giulia: Crostata con la zucca
Lombardia: La Torta Bertuldina
Veneto: Focaccia veneta
http://ely-tenerezze.blogspot.com/2015/03/fogaccia-veneta.html
http://ely-tenerezze.blogspot.com/2015/03/fogaccia-veneta.html
Valle d'Aosta: non partecipa
Piemonte: non partecipa
Liguria: Torta d'amandoe e cacavou
Emilia Romagna: La pinza
Lazio: Maritozzi quaresimali
Toscana: Berlingozzo fiorentino e pratese
Marche: La ciaramilla marchigiana
http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.com/2015/03/ciaramilla-ricetta-tipica-delle-marche.html
http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.com/2015/03/ciaramilla-ricetta-tipica-delle-marche.html
Abruzzo: Le Pizzelle
Molise: Torta alla marmellata alla molisana
Umbria: Torta al limone
Basilicata: Pane semidolce - il puccillato di Castelluccio
Campania: Torta Caprese
http://www.isaporidelmediterraneo.it/2015/03/torta-caprese-origini-e-storia.html
http://www.isaporidelmediterraneo.it/2015/03/torta-caprese-origini-e-storia.html
Puglia: Torta Pasticciotto
Calabria: Torta campagnola
Sicilia: Le cassatedde ragusane
http://burro-e-vaniglia.blogspot.com/2015/03/cassatedde-ragusane-litalia-nel-piatto.html
http://burro-e-vaniglia.blogspot.com/2015/03/cassatedde-ragusane-litalia-nel-piatto.html
Sardegna: non partecipa
Il nostro blog - http://litalianelpiatto.blogspot.it/
Inizialmente la fora mi ricordava appunto un Kugelhupf, ma la ricetta è leggermente diversa... però che buono deve essere anche questo!!
RispondiEliminaHo provato una ricetta di berlingozzo la scorsa settimana e mi è piaciuta molto.
RispondiEliminaVoglio provare anche questa , visto che i tuoi post hanno sempre un ' accurata ricerca alle spalle.
Alla prossima
Loredana, mi piacerebbe sapere quale... Per caso quella con 2 uova e due tuorli? Io l'ho provata, ma mi sembrava troppo compatto.
RispondiEliminaSì, Marco, la ricetta è diversa. Il Kugelhupf, fra l'altro, è fatto con il lievito di birra.
RispondiEliminal'aspetto è molto invitante, diminuendo il latte hai trovato la formula esatta... complimenti! lato A e lato B perfetti... non saprei quale scegliere :)
RispondiEliminaImmagino che delizia pucciato nel vin santo! Complimenti Giovanna :)
RispondiEliminaed eccolo qua questa meraviglia di berlingozzo!
RispondiEliminaalto, soffice...insomma una vera bontà!
un bacione
Ma è meraviglioso Giovanna!!! Un dolce che conoscevo di fama ma non ho mai mangiato...E' assolutamente da ..rimediare questa cosa. Segno la ricetta e ti ringrazio molto per averla proposta! Bravissima!!! Un abbraccio
RispondiEliminaCaspita Giovanna, è semplicemente meraviglioso questo dolce!!!!! Mi piace un sacco, sia per la consistenza che per la forma...tra l'altro perfetta...complimenti cara!!
RispondiEliminaun dolce bellissimo, che t'invoglia a prendere una fetta e poi un'altra e un'altra ancora.Baci Miria
RispondiEliminaUn dolce meraviglioso rubo la ricetta!
RispondiEliminaComplimenti!!
Una bontà unica, bello da vedere e così soffice. Complimenti.
RispondiEliminaChe soffice meraviglia! Complimenti!
RispondiEliminaI due lati sono entrambi favolosi, questo dolce lo sentito spesso, ma mai assaggiato, devo rimediare. .
RispondiEliminaA vederlo sembra così soffice e leggero! Splendido!
RispondiEliminaMi sembra di sentire il profumo del dolce appena sfornato. Delizioso!!
RispondiEliminaGrazie per i vostri commenti!
RispondiEliminaBello il nome e anche il dolce, che hai eseguito in maniera perfetta.
RispondiEliminaBravissima