Siamo quel che mangiamo, ma io direi anche siamo dove mangiamo. È ben diverso preparare e consumare un pranzo fra le quattro mura di casa o in mezzo alla natura. Ora che la primavera sembra aver deciso di svegliarsi, ecco che il gruppo dell'Italia nel piatto si presenta con un panorama regionale di preparazioni adatte alla vita all'aria aperta, in particolare al pic nic.
I toscani, come del resto moltissimi italiani, oltre ai tradizionali salumi e formaggi, accompagnano di solito le loro scampagnate con torte salate e dolci 'secchi', senza panna e creme che potrebbero impedirne una perfetta conservazione. Perché non pensare allora a un dolcetto mono-porzione che ha anche il vantaggio di evitare l'uso del coltello?
È così che mi è venuto in mente il pan del pescatore, una sorta di biscottone che i pescatori si portavano dietro in gran quantità nel lungo periodo in cui stavano assenti da casa. Farina, zucchero, uova e burro sono nelle proporzioni giuste per renderlo abbastanza compatto da non lasciare troppe briciole, ma nello stesso tempo friabile. La presenza di uvetta, pinoli e mandorle ne fa un dolcetto gustoso e nutriente. È probabile che in origine si usasse il lievito per panificazione, invece che il lievito chimico per dolci. Resta il fatto che questo 'viatico' che le donne preparavano per le lunghe assenze dei loro uomini impegnati nella pesca, si conserva per molto tempo. Anche se si dovesse indurire un po', il suo sapore quasi quasi migliora.
Stranamente il pan del pescatore è tipico non solo di qualche località che si affaccia sul mare, ma anche della piana fiorentina. È vero però che una volta la pesca era molto sviluppata perfino nell'Arno. In altre regioni, invece, un dolce simile è sicuramente legato all'attività della pesca in mare. Penso alle Marche (biscotto del pescatore), alla Liguria (u pan du pescau, con lievito di birra, credo), al Veneto (dolce del pescatore), regioni dove comunque qualche variazione è possibile, come l'aggiunta di canditi e l'esclusione dei pinoli.
È stato proprio in Veneto che, circa un mese fa, trovandomi allo Slurp Expo di Schio per la premiazione di Ricettadok 2015 (1° premio!), ho notato una ciambellina che assomigliava molto al pan del pescatore toscano. Giro la confezione e che cosa leggo? Dolce del pescatore. Chiedo notizie e mi dicono che è tipico dell'isola di Burano. Gli ingredienti sono più o meno gli stessi, a parte i pinoli che, comunque, nella ricetta toscana sono facoltativi. Ed eccolo qua, il 'cugino' settentrionale del pan del pescatore toscano. Come vedete, è grande il doppio, ma il sapore è molto simile.
Non so con che cosa si accompagni nelle altre regioni. In Toscana si mangia così com'è oppure, per una maggiore carica di energia (e di gusto!), si completa con un bicchierino di Vin Santo o di Aleatico dell'isola dell'Elba. Potrebbe essere anche un ottimo dolcetto per la prima colazione, perché sta molto bene con latte, caffè, tè o cioccolata in tazza. Un'alternativa tutta nostrana all'anglo-americano muffin.
Ecco la semplicissima ricetta.
INGREDIENTI
300 g di farina 00 + 25 g per il piano di lavoro e le mani, se necessario
2 uova
120 g di zucchero
100 g di burro
75 g di uvetta
60 g di mandorle
30 g di pinoli
Mezza bustina di lievito per dolci
Un pizzico di sale
Un po' di latte, se necessario
Uovo sbattuto con latte o acqua e zucchero per spennellare
PREPARAZIONE
Si uniscono farina e lievito setacciati, zucchero e sale.
Si impasta il tutto con il burro morbido (a pomata), poi le uova sbattute, i pinoli e l'uvetta ammollata e strizzata. A seconda delle stagioni e dell'umidità ambientale, potrebbe essere necessaria un'aggiunta di farina, da spolverare sul piano di lavoro e sulle mani, se l’impasto fosse troppo appiccicoso; al contrario, si aggiunge un po' di latte, se l’impatto fosse troppo compatto. Deve essere come una frolla morbidissima.
Si creano 10 mucchietti rotondi e si collocano distanziati su una teglia ricoperta di carta forno.
Si spennellano di uovo sbattuto (o, se si preferisce, di uno sciroppo di acqua e zucchero) e si cospargono di mandorle intere o a scaglie, premendole leggermente.
Si fanno cuocere in forno a 190° C per circa 20/25 minuti. Nel caso che tendano a diventare molto scuri in superficie, si possono coprire.
Si possono rifinire anche con miele o gelatina di frutta.
Variante: ho sostituito la farina bianca con quella integrale e ho aggiunto solo mezzo cucchiaino di un potentissimo mix di spezie marocchine comprato da Tiger. Come ingredienti leggo: cannella, cardamomo, zenzero, curcuma, semi di senape, noce moscata, cumino, pepe, chiodi di garofano, chili, coriandolo, pimento (peperoncino?). Ecco la foto; il gusto aromaticissimo e piccante potete solo immaginarlo...
Si possono rifinire anche con miele o gelatina di frutta.
Variante: ho sostituito la farina bianca con quella integrale e ho aggiunto solo mezzo cucchiaino di un potentissimo mix di spezie marocchine comprato da Tiger. Come ingredienti leggo: cannella, cardamomo, zenzero, curcuma, semi di senape, noce moscata, cumino, pepe, chiodi di garofano, chili, coriandolo, pimento (peperoncino?). Ecco la foto; il gusto aromaticissimo e piccante potete solo immaginarlo...
Trentino-Alto Adige: La Pinza di Donna Simona
Veneto: Cuor di mela
Lombardia: Frittata con le cipolle (Fritada cun le sigule)
Liguria: Perline ripiene e polpettone di fagiolini
Emilia Romagna: Bruciatini bolognesi e misticanza http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/05/bruciatini-bolognesi-e-misticanza-per.html
Toscana: Pan del pescatore
Umbria: Insalata di farro
Molise: Le Facenne
Lazio: Cheesecake fave e pecorino
Campania: Frittata di spaghetti alla napoletana
Basilicata: Calzoni ripieni di carne: i Pastizzi
Puglia: La focaccia alla barese
Calabria: Pitta ripiena con tonno e cipolle rosse di Tropea
Il nostro blog - http://litalianelpiatto.blogspot.it/
Che bello questo pane!!! Sai che proprio non lo conoscevo? Mi piace questa rubrica soprattutto perchè dietro ogni ricetta c'è una storia e questa è molto bella e particolare! Complimenti!
RispondiEliminaDa provare così ricco di profumi e sapori :)
RispondiEliminaHo assaggiato diverse volte il pan del pescatore, e lo trovo un dolce buonissimo: semplice, rustico e semplicemente delizioso. I pescatori la sanno lunga, la sanno!!
RispondiEliminami piace questa rubrica mi fa scoprire ricette nuove!
RispondiEliminabuona domenica
Alice
Bellissimo post e una nuova ricetta!
RispondiEliminaVeramente buono Giovanna, le nostre gallette del marinaio non hanno niente a che fare!
RispondiEliminaUna ricetta di cui non sapevo nulla, buonissima e comoda da trasportare, perfetta per un pic nic!
RispondiEliminaUna ricetta ricca assolutamente da provare!
RispondiEliminaCon la nostra rubrica quante notizie si scoprono, per me e' sempre un piacere leggerti, Giovanna. Che dire di questo pane? Semplicemente goloso.
RispondiEliminaPosso dire che adoro girare l'Italia in questo modo.
RispondiEliminaAnche questa è una ricetta da tenere tra quelle da provare ASSOLUTAMENTE.
Questo lo conosco, ho avuto la fortuna di mangiarlo, portatomi da un'amica da un viaggio! Buono, buono!
RispondiEliminapenso che questo pane non arrivi ad indurire, sicuramente finirebbe in pochissimo tempo, baci
RispondiEliminabellissimi questi biscottoni e ne immagino la loro bontà.
RispondiEliminasempre interessante conoscere la storia che c'è dietro a ricette antiche come il tuo pan del pescatore!
un bacione
Ma che meraviglia sono questi biscotti???? E' una delizia agli occhi e al palato...Io amo queste ricette---fa molto "toscana" bravissima!!!!
RispondiEliminabello ed anche buonissimo!! e chi resiste??
RispondiEliminaGrazie a tutti per i commenti!
RispondiEliminaDa te Giovanna sempre bellissimi Post.Ottima ricetta.
RispondiEliminaA presto
Grazie anche a te, Pasquale!
RispondiEliminaIl pimento non è peperoncino. Lo puoi trovare anche con il nome di pepe della Giamaica, è un pepe tecnicamente, ma va nelle preparazioni dolci.
RispondiElimina