Eccola qua, la misteriosa trusca di Casoli. Misteriosa per il suo nome (che il correttore automatico insiste da giorni a cambiarmi in "trucca"!), ma chiarissima in quanto a ingredienti. Nella foto si vedono tutti tranne le patate, che sono nascoste dalla zucca.
Come prima ricetta per la pagina Facebook l’Italia nel piatto, ho scelto questo piatto piuttosto raro, invece delle celeberrime zuppe toscane come la ribollita, con l'intento di dare importanza anche alle zone più dimenticate della Toscana. In rappresentanza di questa regione, ogni mese cucinerò e scriverò una ricetta regionale ispirata a un tema che verrà stabilito di volta in volta. Per settembre il tema è “Frutta e verdura di fine estate”.
Come prima ricetta per la pagina Facebook l’Italia nel piatto, ho scelto questo piatto piuttosto raro, invece delle celeberrime zuppe toscane come la ribollita, con l'intento di dare importanza anche alle zone più dimenticate della Toscana. In rappresentanza di questa regione, ogni mese cucinerò e scriverò una ricetta regionale ispirata a un tema che verrà stabilito di volta in volta. Per settembre il tema è “Frutta e verdura di fine estate”.
Alla fine dell’estate i prodotti
della terra non ancora raccolti hanno immagazzinato tutto il sole possibile; può capitare però che l'eccessiva maturazione renda necessario un consumo entro breve tempo di frutta e verdura. Ecco dunque che, per utilizzare la verdura, nascono piatti che non
sono più le semplici e variopinte insalate estive, ma non sono neppure le
complesse zuppe autunnali, con i loro colori spenti e quel liquido caldo che
conforta i nostri cuori non ancora abituati ai primi freddi.
Quella che presento è una via di
mezzo fra una torta di verdura e un umido di
verdure in forno. Ciò che l’avvicina all’estate sono i colori (il rosso dei
pomodori, il giallo della zucca, il verde brillante del basilico) e il profumo
inalterato degli ingredienti, perché cotti in forno senza perdere una goccia
del loro sapore; ciò che invece preannuncia l’autunno è la consistenza morbida,
il calore che al primo taglio si sprigiona da quella minima quantità di umore della zucca e dei pomodori che le patate non sono riuscite ad assorbire completamente.
Sarebbe forse eccessivo servire la trusca con fette di pane
tostato, come se fosse una zuppa, perché le fette non riuscirebbero a bagnarsi
completamente, tuttavia potrebbe andar bene qualche crostino o una schiacciatina serviti a parte; ma la trusca può costituire un contorno indovinatissimo per un piatto di pesce, per esempio un baccalà in
bianco: avremmo così un piatto completo.
Un accenno infine allo strano nome
e alla provenienza della trusca. Casoli è nei pressi di Camaiore, in
provincia di Lucca, ed è l’unico posto dove la trusca è di casa. Per quante
ricerche io abbia fatto, non sono riuscita finora a capire che cosa significhi
la parola ‘trusca’: è un termine locale che indica solo questo tipo di
preparazione. Chissà che un giorno o l’altro, recandomi sul posto, non riesca a
scoprire l’origine della parola e magari la storia del piatto, chiedendo
notizie alle persone del luogo. In caso di novità, vi farò sapere, aggiornando
questo post.
INGREDIENTI per 4 persone
4 patate
400 g di polpa di zucca
1 cipolla
4 pomodori ben maturi
8 cucchiai di olio e.v.o.
Sale q.b.
Pepe q.b.
1 mazzetto di basilico
PROCEDIMENTO
Ungete una teglia con 1 cucchiaio
di olio e disponetevi uno strato di patate tagliate a fette di mezzo centimetro
e uno strato di fette di zucca alte 1 cm, intervallati da sale, pepe e basilico e olio (4 cucchiai).
Coprite con fettine di cipolla e
di pomodori, condite ancora con sale, pepe, basilico e olio (3 cucchiai).
Cuocete in forno a 180° per un’ora.
Come scrive Paolo Petroni nella sua fondamentale opera Il grande libro della vera cucina toscana, c'è chi aggiunge a metà cottura due uova sbattute con parmigiano. Mi sembra un'ottima idea: da provare la prossima volta!
Come scrive Paolo Petroni nella sua fondamentale opera Il grande libro della vera cucina toscana, c'è chi aggiunge a metà cottura due uova sbattute con parmigiano. Mi sembra un'ottima idea: da provare la prossima volta!
Ed ecco le ricette di tutte le regioni!
Trentino-Alto Adige: Zuppa di
finferli
Friuli-Venezia Giulia: Sarde
in Saòr
Lombardia: Rigatoni con sugo
di pomodori e basilico
Veneto: Mezze penne con
fagiolini in umido
Valle d'Aosta: Gnocchi di
barbabietola con fonduta al Bleu d'Aoste
Liguria: Pesche ripiene
(perseghe pinn-e)
Emilia Romagna: Bargnolino o
Liquore di Prugnoli
Lazio: Pollo ai peperoni
Toscana: Trusca di Casoli
Marche: Fregandò o fricò
Abruzzo: Peperoni arrostiti
Umbria: Cipollata
Molise: Fragoline al vino
Basilicata: Strazzata di
Noepoli - pizza in teglia con peperoni e pomodori
Campania: Parmigiana di
melanzana contadina
Puglia: Spaghetti con
fagiolini pinti
Calabria: Melangiani chini
Sicilia: Confettura di fichi e
mandorle
Sardegna: Melanzane in padella
con cipolla
Trentino-Alto Adige: Zuppa di
finferli
Friuli-Venezia Giulia: Sarde
in Saòr
Lombardia: Rigatoni con sugo
di pomodori e basilico
Veneto: Mezze penne con
fagiolini in umido
Valle d'Aosta: Gnocchi di
barbabietola con fonduta al Bleu d'Aoste
Liguria: Pesche ripiene
(perseghe pinn-e)
Emilia Romagna: Bargnolino o
Liquore di Prugnoli
Lazio: Pollo ai peperoni
Toscana: Trusca di Casoli
Marche: Fregandò o fricò
Abruzzo: Peperoni arrostiti
Umbria: Cipollata
Molise: Fragoline al vino
Basilicata: Strazzata di
Noepoli - pizza in teglia con peperoni e pomodori
Campania: Parmigiana di
melanzana contadina
Puglia: Spaghetti con
fagiolini pinti
Calabria: Melangiani chini
Sicilia: Confettura di fichi e
mandorle
Sardegna: Melanzane in padella
con cipolla
Ma che meraviglia, direi che la devo proprio fare questa tua delizia. buona giornata
RispondiEliminaHai proprio ragione...questo nome ha un non so che di misterioso! Poi si scopre che è una ricetta magnifica, da leccarsi i baffi! Complimenti!
RispondiEliminaHai proprio ragione...il nome ha un non so che di misterioso! MA poi si scopre che è una ricetta fantastica, da leccarsi i baffi! Complimenti!
RispondiEliminaGiovanna ...questo piatto è una coccola da provare al più presto!
RispondiEliminanoi prepariamo un piatto simile in umido...ma al forno ha sicuramente una marcia in più!
un abbraccio
Forse Trusca fa riferimento alla civiltà etrusca? Probabilmente, ma adesso la certezza è che questo è un piatto buonissimo, da poter preparare anche in anticipo. A presto!
RispondiEliminaBravissima Giovanna, è bello far conoscere anche ricette poco conosciute delle nostre magnifiche regioni, complimenti.
RispondiEliminaMiria
Abbiam scoperto finalmente l'arcano! Ottima ricetta e l'idea di riscoprire piatti meno famosi è assolutamente condivisibile ed apprezzabile. Molto brava! Benevenuta nel gruppo con questa super ricetta :)
RispondiEliminaDavvero complimenti, questa trusca con patate, cipolle e zucca deve essere proprio gustosa e anche l'aggiunta proposta da Petroni non è da sottovalutare...la rende un piatto unico ..in tutti i sensi! brava!
RispondiEliminaDavvero complimenti, questa trusca con patate, cipolle e zucca deve essere proprio gustosa e anche l'aggiunta proposta da Petroni non è da sottovalutare...la rende un piatto unico ..in tutti i sensi! brava!
RispondiEliminaDavvero complimenti, questa trusca con patate, cipolle e zucca deve essere proprio gustosa e anche l'aggiunta proposta da Petroni non è da sottovalutare...la rende un piatto unico ..in tutti i sensi! brava!
RispondiEliminaUn piatto che non conoscevo,Complimenti!
RispondiEliminaGia' da questa prima uscita son sicura che imparero' tanto da questa esperienza. La trusca? Neanche mai sentita nominare. Piatto semplice, ma che puo' essere interpretato in tanti e tanti modi fino a diventare un iatto unico con l'aggiunta delle uova: meglio di cosi'! Un abbraccio cri
RispondiEliminaBellissimo piatto, patate, cipolla e zucca, un trio gustoso e salutare.
RispondiEliminaA presto
E' una gioia scoprire ogni volta dei piatti così appetitosi e nello stesso tempo semplici. L'aggiunta delle uova sicuramente rende questo piatto più completo, ma anche così mi va bene.
RispondiEliminaA presto.
Ottima la scelta di questa ricetta, solo alla vista sembra deliziosa. Un abbraccio
RispondiEliminaComplimenti per questa ricetta, mi ha fatto scoprire un piatto tradizionale e questo è il lato più bello della nostra ubrica.
RispondiEliminaAlla prossima :)
Un grazie di cuore a tutti per i commenti! Ad Anna Lisa vorrei dire che anch'io avevo pensato a trucca = etrusca, però la cosa mi sembra strana, perché al tempo degli Etruschi non c'erano patate e pomodori. Se mai, potremmo pensare a qualche analogia con la siciliana truscia o con il truschino, un attrezzo per incidere delle righe dritte e parallele sul legno.
RispondiEliminaIl correttore ha cambiato in trucca, ma volevo scrivere trusca!
EliminaBellissima ricetta, povera e tradizionale, sintesi di tantissimi prodotti di stagione. Cosa volere di più?
RispondiEliminaGrazie per il tuo apprezzamento, Profumo di cannella. Passo subito da te!
RispondiEliminaCiao Giovanna, eccomi finalmente a leggere di questo buonissimo piatto! Per quanto conosca abbastanza la cucina toscana non avevo mai sentito della trusca ed è una gustosa sorpresa, complimenti. A presto
RispondiEliminaAnch'io, Carla, non lo conoscevo fino a poco tempo fa, forse perché è originario di una zona della Toscana che è rimasta molto isolata nel corso dei secoli, tant'è che il nome stesso, trusca, è piuttosto oscuro. Oggi ho interpellato un amico glottologo, il quale mi ha detto che farà delle ricerche. Spero possa darmi presto una spiegazione!
RispondiEliminahai scelto benissimo! un signor piatto, semplice e appetitoso!
RispondiElimina