A sinistra i ricciarelli con il lievito (acquistati), a destra i ricciarelli con la 'lega', sciroppo di acqua e zucchero |
Come promesso ben due anni fa, quando ho pubblicato nel blog i miei “Cuori di ricciarelli”, ecco finalmente la ricetta dei veri ricciarelli, non quella breve, semplificata, ma quella che prevede l’aggiunta della ‘lega’, uno sciroppo di acqua e zucchero. L'occasione mi è data dall'uscita di oggi dell'Italia nel piatto, che ha come tema le "Ricette natalizie".
Devo dire che la differenza fra le
due ricette si vede (anche dalla foto) e si sente. Le ho provate tutte e due e non è solo per
amore delle antichità che ho scelto quella tradizionale, risalente al 1879 e
proveniente da un convento senese. Pare comunque che l’origine di questi
dolcetti sia ancora più antica, perché già nel ‘500 furono serviti i
marzipanetti al pranzo nuziale di Caterina Sforza. Un’origine orientale del
nome ricciarello e dello stesso marzapane, prodotto d’importazione, sembra
sicura: ricciarello potrebbe alludere alle scarpe con il ricciolo, cioè le
scarpe a punta che erano in uso nei paesi arabi.
Ma veniamo a tempi più recenti. La
mia ricetta segue le dosi e le istruzioni di quella presente in libri che
trattano di cucina toscana: in tutti si ricorda che la ricetta del convento fu usata per moltissimi anni nell’industria Parenti che produceva i
migliori dolci natalizi senesi. Il capo fabbrica e artefice di capolavori quali
ricciarelli, cavallucci, panforti e copate, era un certo Carlo Guerrini. Perché
nomino un semi-sconosciuto pasticciere? Perché se lo merita. Capita spesso che
nei blog mettiamo i nostri copyright e che non sopportiamo se una delle nostre
ricette viene copiata senza citazione della fonte. Mi sembra giusto, dunque,
rendere omaggio al signor “Carlino”, che ha lasciato traccia del suo lavoro di
pasticciere, svolto con amore e dedizione per circa quarant’anni.
INGREDIENTI per 1 kg di
ricciarelli (36/40 a seconda della grandezza)
Fase 1.
300 g di zucchero semolato
400 g di mandorle pelate
50 g di farina
15 g di scorzette d’arancia
candite
Fase 2.
47 g di zucchero
14 g di acqua
Fase 3.
20 g di zucchero al velo
20 g di farina
Fase 4.
20 g di zucchero vanigliato
2 albumi di uova medio-piccole
PREPARAZIONE
– Fase 1. Tritare le mandorle nel
mixer insieme allo zucchero aggiungendo a poco a poco le scorzette e la farina.
– Fase 2. Preparare a caldo lo
sciroppo con le dosi di acqua e zucchero indicate, portandolo al filo (è la
cosiddetta ‘lega’).
– Fase 3. Dopo aver unito a caldo
l’impasto ottenuto in Fase 1 con lo sciroppo della Fase 2, aggiungere zucchero
al velo e farina indicati per la fase 3. Lasciare riposare l’impasto 12 ore,
coperto con un panno umido in modo che non si secchi.
– Fase 4. Aggiungere all’impasto
lo zucchero vanigliato indicato nella fase 4 e gli albumi sbattuti con una
frusta.
– Infine spianare la pasta,
staccarne pezzetti e dare a ciascuno la forma di un ovale o di un rombo (questa
era la forma più antica), alto circa 1 cm, aiutandosi con una miscela di farina
e zucchero al velo.
– Potete cospargerli di zucchero al velo e infornarli così come sono,
ma, se volete seguire la tradizione, procuratevi le ostie su cui appoggiarli.
Le ostie che vendono in farmacia sono di solito rotonde; in drogheria ho trovato
invece dei fogli rettangolari da cui si possono ritagliare forme ovali con un
coppapasta.
– Si cuociono in forno a bassa
temperatura (circa 130°) per 20 minuti. Devono rimanere il più possibile
bianchi. Se non volete rischiare di ritrovarvi con dei mattoncini, abbassate la
temperatura del forno e allungate il tempo di cottura. Anche dopo la cottura, andrebbero cosparsi di zucchero al velo. Dico "andrebbero", perché in effetti così diventano una bomba calorica.
Variante. Esigenze di lunga
conservazione hanno portato l’industria dolciaria a usare il lievito (in
particolare il carbonato d’ammonio) e talvolta ad aumentare la dose di farina.
Questo ha fatto sì che spesso ci troviamo in presenza di ricciarelli non
molto diversi dai comuni biscotti, croccanti e friabili, che si conservano a
lungo nelle confezioni spedite in tutto il mondo, ma che nulla hanno a che
vedere con gli originari ricciarelli, caratterizzati da una crosticina quasi
impercettibile, che si arrende subito al primo morso e lascia affondare i denti
in un soffice strato fondente, che avvolge il palato in un’esplosione di dolcezza.
In questa foto credo che s'intraveda la differenza: a sinistra quelli con il lievito, a destra quelli senza lievito, ma con la 'lega', più pastosi e compatti, simili al marzapane.
In questa foto credo che s'intraveda la differenza: a sinistra quelli con il lievito, a destra quelli senza lievito, ma con la 'lega', più pastosi e compatti, simili al marzapane.
I ricciarelli con molte crepe e con l'interno costituito da briciole sono fatti con il lievito:
quelli invece più morbidi e compatti sono senza lievito.
quelli invece più morbidi e compatti sono senza lievito.
Quali preferite?
E di dolcezza in dolcezza, arriviamo al consueto giro fra le regioni italiane.
Trentino-Alto Adige: Husarenkrapfen
Friuli-Venezia Giulia: Gubana
Lombardia: Il torrone di Cremona
Veneto: Bussola
Valle d'Aosta: non partecipa
Piemonte: non partecipa
Liguria: Raviéu co-u tuccu
Emilia Romagna: Panone di Natale Bolognese
Lazio: Pan giallo
Toscana: Ricciarelli
Marche: Fustringolo marchigiano
Abruzzo: Il Parrozzo
Molise: Agnello alla molisana
Umbria: Pampepato
Basilicata: Fritti di Natale - calzoncini, rosette e
cannaricoli
http://blog.alice.tv/profumodicannella/2014/11/29/fritti-di-natale-calzoncini-rosette-e-cannaricoli/
Campania: Spaghetti alle vongole veraci, piatto della vigilia
http://www.isaporidelmediterraneo.it/2014/11/spaghetti-alle-vongole-veraci-piatto-della-vigilia.html
Puglia: Pane fenìscke
Calabria: I petrali
Sicilia: Cous cous dolce di Natale
Sardegna: non partecipa
Adoro questi biscotti, ti sono venuti perfetti, complimenti
RispondiEliminaQuali preferisco? Dovrei provarli.
RispondiEliminaIo conosco solo la ricetta rapida con albumi e mandorle, ignoravo che esistessero due ricette antiche :)
Un bacio
Novità assoluta, non ero a conoscenza di questo dolce... ma devo dire che trasuda tradizione da tutte le briciole!
RispondiEliminaStanding ovation per il sig Carlino, ho apprezzato questa citazione,hai ragione, sicuramente anche ha dato un notevole apporto alla ricetta di questi dolcetti... grazie per la ricetta, sono tra i miei biscotti, se si possono chiamare così, preferiti
RispondiEliminaQuel cuore umido, dolce e morbido dei ricciarelli mi ha conquistato! Grazie per aver condiviso questa meravigliosa ricetta!
RispondiEliminahanno un aspetto meraviglioso, sembrano morbidi, morbidi di solito li preparo ma con un'altra ricetta, proverò anche la tua.
RispondiEliminaBaci Miria
I Ricciarelli...potrei fare carte false per dolci come questi!!! Li adoro!!!! Ti scopiazzerei la ricetta se non fosse così laboriosa...mannaggia!!!! Quindi doppiamente complimenti!!! Prima o poi mi deciderò a farli, promesso...
RispondiEliminaSono deliziosi, sicuramente proverò la tua ricetta!
RispondiEliminache meraviglia Giovanna...di questi ricciarelli ne mangerei a volontà, troppo buoni! Grande il sig. Carlino e bravissima tu a prepararli!
RispondiEliminabeh...io scelgo sicuramente quelli senza lievito...tanto sparirebbero in un nano secondo!
un abbraccio
Io vado di...senza lievito! M ala verità è che io i ricciarelli li mangerei sempre!!! Ottima ricetta davvero, bellissimo ricordare le tradizioni natalizie! Bacioni
RispondiEliminaA me vanno bene tutti e due, adoro i ricciarelli e non passo un Natale senza gustarli. Un abbraccio.
RispondiEliminaA me piacciono tutti, a prescindere, ma avere la possibilità di provare entrambe le ricette mi renderebbe molto felice.
RispondiEliminafrazie per questo post così accurato.
Un abbraccio
Delicatissimi ed intensi. Mi sembrano perfetti!
RispondiEliminaUn grazie di cuore a tutti voi!
RispondiEliminaL'impasto va fatto riposare fuori dal frigo?!
RispondiEliminaSì, Raffaella, fuori dal frigo. Puoi mettere anche la pellicola per alimenti, così è più difficile che l'impasto possa seccarsi.
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