Ricette all’aria aperta: questo è
il tema scelto per il mese di giugno dalL’Italia nel piatto. I blogger
rappresentanti delle regioni italiane si dedicheranno a ricette regionali sia
di cibi di strada sia di preparazioni adatte ad essere consumate all’aria
aperta in pic nic e grigliate.
Per la Toscana ho optato per un
semplicissimo cibo di strada che, diffuso lungo la costa, da Livorno fino
all’estrema punta settentrionale, cambia nome di provincia in provincia. Per
esempio, non chiedete mai a Livorno la cecina o a Pisa la torta di ceci o
semplicemente la torta: vi guarderanno malissimo o risponderanno con qualche motto
di spirito, se va bene.
Gli ingredienti sono sempre gli
stessi: acqua, farina di ceci, olio, sale e pepe, ma il nome cambia: la torta a
Livorno, la cecina a Pisa e in Versilia, la calda calda a Massa e Carrara, la farinata
ancora più a nord, fino al confine con la Liguria, dove appunto una
preparazione quasi uguale si chiama farinata.
Si fa in una teglia circolare e
viene servita a spicchi su pezzi di carta, oppure dentro un panino o una
focaccetta, che in realtà si chiama schiaccia o schiaccina. A Livorno questa
‘sistemazione’ prese il nome di “5 e 5” all’inizio del ’900, quando appunto 5
centesimi era il prezzo di una fetta di torta di ceci e 5 centesimi il prezzo di un panino.
L’ideale geniale, più moderna, è l'aggiunta delle melanzane sotto pesto, che per i livornesi sono
melanzane fritte e poi marinate in un pesto di aglio, olio e peperoncino. Niente vino, ma, come tradizione vuole, spuma bionda freschissima.
Tutto ebbe inizio nel 1284, dalla
battaglia navale della Meloria fra due repubbliche marinare, Genova e Pisa. La battaglia è realmente avvenuta, ma l'origine della cecina è una leggenda e come tale va presa. Si narra che il casuale
rimescolamento di acqua di mare, farina di ceci e olio, avvenuto
nella stiva di una nave genovese a seguito di una terribile tempesta
abbattutasi durante il viaggio di ritorno dalla battaglia della Meloria verso
Genova, avrebbe prodotto una gran poltiglia. Ci fu chi volle recuperare tutto quel ben di Dio per farne un pasto, destinato
sia ai prigionieri pisani, sia all’equipaggio, però nessuno si degnò di mangiare
quell’orribile brodaglia. Ma il giorno dopo bastò il calore del sole d’agosto
per rendere delizioso quel che era rimasto nelle scodelle, miracolosamente
trasformato in una focaccetta croccante. Non solo ne approfittarono tutti
subito, ma, al ritorno in patria, qualcuno perfezionò la ricetta: nacque così
la farinata, detta anche per scherno “l’oro di Pisa”.
Sarà vero? E ai toscani sarà
giunta dai genovesi quest’idea? Chissà. Non facciamoci troppe domande e
procediamo con la ricetta.
INGREDIENTI (per una teglia bassa con
diametro di 32 cm; meglio sarebbe una teglia di rame stagnato)
120 g di farina di ceci
400 g di acqua (ne bastano 360 se
non si fa riposare il composto)
5 cucchiai di olio
2 cucchiani (piccoli, da caffè)
rasi di sale
1 cucchiaino (o più) di pepe
PREPARAZIONE
Versare in una ciotola acqua e
sale, unire la farina passandola da un setaccio e amalgamando con una frusta
per non formare grumi. Lasciar riposare il composto per 10 ore a temperatura
ambiente o fino a 24 ore in frigorifero. Togliere la schiuma che si forma in
superficie.
Accendere il forno a 230° C
(meglio sarebbe un forno a legna!).
Ungere la teglia con metà
dell’olio e metterla in forno per qualche minuto.
Unire il resto dell’olio e un
pizzico di pepe al composto di acqua, sale e farina e, dopo aver amalgamato
bene, versare il tutto nella teglia. Il composto, che sarà molto liquido, non
dovrà superare mezzo centimetro di altezza. Durante la cottura controllare che
non si formino bolle: eventualmente farle scoppiare con la punta di uno
spiedino.
Dopo 20 minuti accendere il grill
e, quando in superficie si sarà formata una crosticina croccante, la cecina o
torta o calda-calda o farinata è pronta.
Ed ecco i link alle ricette delle
altre regioni.
Lombardia: Risotto giallo alla milanese da passeggio http://www.kucinadikiara.it/2016/06...
Friuli Venezia Giulia: Torta di erbette e frutta
http://ilpiccoloartusi.weebly.com/f...
http://ilpiccoloartusi.weebly.com/f...
Puglia: Rustico leccese
http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/...
Calabria: Parmigiana alla calabrese
http://ilmondodirina.blogspot.com/2...
http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/...
Calabria: Parmigiana alla calabrese
http://ilmondodirina.blogspot.com/2...
Il nostro blog: http://litalianelpiatto.blogspot.it/...
Quel panino imbottito di cecina e melanzane fritte...una goduria del palato!
RispondiEliminabrava Giovanna!
un bacione
Ciao Giovanna, la conosco anche io la storia della battaglia della meloria, magari è proprio vera! E comunque la farinata è una vera delizia, bacioni
RispondiEliminaNon l'ho mai mangiata, ma guardando le tue foto mi viene voglia di provare a farmi un paninozzo come il tuo!!!
RispondiEliminaComplimenti per tutte le ricette presenti nel tuo blog, ne sto copiando tantissime. Grazie a te sto imparando tanto della cucina toscana.
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