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Acquacotta del Casentino con pomodoro e funghi porcini

Per la prima volta ho cucinato una delle acquacotte del Casentino, dopo che, in passato, ho dato la precedenza a due acquacotte della mia terra d'origine, la Maremma, cioè l'acquacotta maremmana con bietole (qui)  o con pomodoro (qui) , ad una  laziale (qui)  e a quella leggendaria di Ultimo (qui) , tutte accompagnate da uovo. Solo una volta in questo blog ho accennato al fatto che le acquacotte del Casentino sono a base soprattutto di funghi e salsiccia, dimenticando di menzionare un'altra acquacotta casentinese, quella di Stia, con cipolle, burro, brodo, fegatini di pollo, sale, pepe, pane e uovo sbattuto (l'unica casentinese con uovo), nonché un'altra casentinese con pomodoro e ricotta. Mi ha sempre sorpreso l'esistenza di acquacotte, seppure diverse, a così grande distanza, dal Casentino alla Maremma grossetana, da Siena e dintorni alla Tuscia, finché, due anni fa (in questo post ), ho ipotizzato una spiegazione nella transumanza che si è svolta in Toscana f...
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Stufato alla sangiovannese

“Spezzatino: fantasia in umido”  è il tema a cui l'Italia nel piatto dedica il mese di marzo. Che si tratti del più comune spezzatino di carne o del più raro spezzatino di pesce, questo modo di ‘spezzare’ e trattare la carne è fonte di innumerevoli ricette nella cucina italiana. Possono essere cubetti piccoli o pezzi più grandi, marinati o no, cotti a lungo in liquidi di vario genere: acqua, brodo, vino, birra, pomodoro; ma un altro fattore importante che differenzia nel sapore le ricette regionali sono gli aromi e le spezie utilizzate, senza contare che può essere presente l’accompagnamento di patate, piselli, funghi, peperoni, riso o polenta.  In Toscana lo spezzatino con patate , che vengono aggiunte nell'ultima fase del tempo di cottura, è senza dubbio lo spezzatino più diffuso, ma esistono anche preparazioni legate a territori più ristretti, che si identificano fortemente con un piatto, come il peposo dell’Impruneta o la pecora in umido di Campi Bisenzio, due comuni li...

Bomba di riso della Lunigiana

L'Italia nel Piatto dedica il mese di febbraio agli sformati e timballi , di cui trovate varie ricette regionali in fondo a questo post. Per la Toscana ho scelto un timballo a base di riso, la bomba di riso della Lunigiana, un territorio di confine di cui ho parlato più volte nel blog. Il ripieno non è identico nelle varie località; da Pontremoli proviene una ricetta dove il ripieno è fatto di carne mista di vitello, salsiccia e animelle. L'ho trovata in un vecchio libro del 1980, La cucina della Lunigiana , a cura di Angelo Paracucchi e con prefazione dello scrittore Mario Soldati, che rimase affascinato anche solo dagli strani nomi delle ricette di questa terra, una di quelle «regioni miracolose e intatte,» così scriveva «una di quelle assolute enclaves onde l'Italia, malgrado tutto e ancor oggi, è forse il più bel paese del mondo». Non è un caso che esista un'analoga Bomba di riso in Emilia (ed anche in parte della Romagna) che sembra abbia avuto origine a Piace...

Infuso di corbezzolo

L'Italia nel piatto per un giorno diventa... l'Italia in tazza perché, a dire il vero, un po' di disintossicazione ci voleva, dopo gli stravizi delle feste di Natale e Capodanno. Oggi parliamo infatti di tisane, infusi e decotti. La differenza fra queste tre bevande risiede nella modalità di preparazione. La tisana è composta da più erbe, frutti o spezie, l'infuso prevede un solo ingrediente tenuto in acqua calda per 5 o più minuti, il decotto prescrive invece una bollitura delle erbe da pochi a tanti minuti. Per la scelta della pianta da utilizzare per questo infuso, devo ringraziare Natalia, autrice del blog Fusilli al tegamino , che mi ha fatto conoscere un libro che riguarda le erbe di Toscana, L'uso delle erbe nella tradizione rurale della Toscana . Inserisco qui sotto tra le fonti il link. Mentre lo 'sfogliavo' (si fa per dire), mi sono imbattuta nella scheda dell' Arbutus unedo (vol. I, pp. 43-44), il corbezzolo o arbuto, albatro, albatrello. Qu...

Mini “panettoni Marietta” con glassa al cioccolato bianco e guarnizione ai lamponi

I puristi del panettone saranno alquanto contrariati nel sentir chiamare mini panettoni questi dolcetti fatti senza l'utilizzo della canonica pasta madre o, al limite, del lievito di birra. Qui è previsto invece l'impiego del cosiddetto lievito chimico, costituito da bicarbonato di sodio e carbonato di ammonio (in alternativa cremor tartaro), oppure dalla classica bustina di lievito per dolci. In effetti basta tagliarli e si vede la differenza del tipo d’impasto, non alveolato né sfogliato. È comunque un impasto soffice, con uova montate a lungo, profumato di arancia e uvetta come il panettone classico. Il nome Marietta  avrà ricordato a chi conosce La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi il Panettone Marietta , ricetta attribuita dall'illustre gastronomo e letterato a Marietta Sabatini , sua collaboratrice domestica e cuoca. Artusi era un romagnolo di Forlimpopoli che si trasferì a Firenze, Marietta una toscana nata a Massa e Cozzile, provi...